Diminuiscono ancora, per la terza volta consecutiva negli ultimi tre mesi, gli indici di fiducia di consumatori e imprese. I dati forniti dall’Istat per il mese di giugno registrano infatti nuove flessioni per tutte le componenti del clima di fiducia (che comunque non tengono ancora conto della variazione dei valori dopo il Referendum della Gran Bretagna).
Il clima di fiducia dei consumatori passa da 112,5 di maggio a 110,2 attuale, scendono contestualmente anche gli indici sul clima personale (da 105,4 a 103), sul clima economico (da 135,7 a 131,8), su quello corrente (da 109,8 a 108,2) e futuro (da 117,6 a 112,9).
Dai dati dell’Istituto nazionale di statistica si evince come anche per le imprese ci sia una non trascurabile diminuzione delle aspettative. L’indice composito del clima di fiducia (Istat economic sentiment indicator) passa a 101,2 dal 103 del mese precedente. In discesa la fiducia nei servizi di mercato (a 105,0 da 107,3) e quella nel commercio al dettaglio (a 99,7 da 101,0). Peggiorano anche le attese sull’occupazione (a -9 da -7).
Tra i settori imprenditoriali si registra una certa controtendenza nelle imprese manifatturiere, per le quali migliorano i giudizi sugli ordini (a -13 da -15), mentre le attese sulla produzione rimangono stabili a 9. Invariato il saldo dei giudizi sulle scorte, stabile a 3. Nelle costruzioni migliorano i giudizi sugli ordini e piani di costruzione (a -30 da -34).
Nonostante un Pil in rialzo in diversi settori dell’economia italiana, peggiorano anche le attese sulla situazione economica del Paese: -48 da -47 e -5 da 3, i rispettivi saldi. Ancora stabile, invece, l’indice relativo alle attese sull’andamento per i prossimi 12 mesi, fermo a -20.