Brexit, ok a risoluzione per sveltire procedure |Cameron: “Non volteremo le spalle all’Unione”

di Redazione

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Brexit, ok a risoluzione per sveltire procedure |Cameron: “Non volteremo le spalle all’Unione”

| martedì 28 Giugno 2016 - 08:56

A pochi giorni dall’esito del referendum sulla Brexit, oggi primo Consiglio Ue. Sul tavolo, ovviamente, la tempistica inerente l’uscita della Gran Bretagna dall’Europa. Se da un lato il Regno Unito chiede tempo, dall’altro Francia, Germania e Italia premono affinché Londra dia il via al più presto alle procedure previste dall’articolo 50. L’esito dei lavori, però, è stato segnato dall’attentato Istanbul, alla quale tutti i capi di stato hanno dichiarato la propria solidarietà.

Nel vertice di lunedì pomeriggio, a Berlino, Hollande, la Merkel e Renzi hanno ribadito lo stesso concetto: “Non c’è tempo da perdere”.

La prima risposta da parte del Parlamento si è avuta nella plenaria straordinaria che ha approvato la risoluzione bipartisan, a larghissima maggioranza con 395 voti a favore, 200 contrari e 71 astenuti, di una una implementazione rapida e coerente della procedura di revoca“. L’Ue, in sostanza, vuole sveltire tutte le procedure di uscita.

Il voto contrario ha visto compatto il fronte “euroscettico”, con Ukip di Farage, i 17 deputati del Movimento 5 Stelle, i conservatori britannici Ecr, L’Enf di Le Pen e Salvini e l’estrema destra.

Attorno alle ore 14.00, le parole di David Cameron, primo ministro inglese, giunto a Bruxelles per partecipare ai lavori: “Vogliamo che sia un processo costruttivo, il più costruttivo possibile: siamo partner, amici e alleati nel commercio, nei valori e nella politica estera con tutti i 27 stati UE. Noi non intendiamo voltare le spalle all’Unione”.

Jean-Claude Juncker durante la sessione plenaria straordinaria ha fatto presente che “La Commissione europea è determinata ad andare avanti. Va riformata ma non dobbiamo cambiare l’essenziale” e poi ha risposto a Nigel Farage, intervenuto in aula per ribadire che la Gran Bretagna non sarà l’ultima a lasciare l’Unione; Juncker ha detto: “Ora avete preso una decisione, e ora ne dovete accettate le conseguenze”.

“L’Ue è un progetto di pace che guarda al futuro. Fino al mio ultimo respiro mi batterò per un’Europa unita”, ha aggiunto il presidente della Commissione Ue.

Matteo Renzi, a Bruxelles, ha incontrato nella sede del Parlamento europeo il suo presidente, Martin Schulz (che nella giornata di domani incontrare anche il porranno ministro scozzese Sturgeon). Il premier italiano ha poi parlato in mattinata alla Cnn: “Aprire una nuova stagione di investimenti e non solo di discussioni finanziarie. É tempo di avere la solidità dell’Europa, valori comuni e non solo mercato comune. Questa è la mia priorità”. 

Prima del Consiglio Europeo, Renzi è tornato sull’argomento: “L’Unione europea deve pensare a creare occupazione, opportunità: se non c’è lavoro, si voterà sempre contro l’Europa perché la vedrà sempre come responsabile”.

 

Chiara la posizione di Nicola Sturgeon, primo ministro scozzese: “Vogliamo che la nostra voce sia ascoltata; vogliamo avviare una mozione affinché venga garantita la possibilità che la Scozia rimanga nell’Unione Europea. Noi non torniamo indietro su questa decisione, il nostro impegno per bloccare questo processo di uscita è chiaro; l’indipendenza dal Regno Unito non è l’unica via”.

Angela Merkel avverte Londra: “Prendiamo atto che la Gran Bretagna non ha ancora presentato richiesta formale di uscita, ma la Gran Bretagna prenda atto che nessun colloquio informale potrà partire prima; a loro non sarà riservato alcun trattamento speciale”. La Merkel ha inoltre aggiunto che il quadro delle procedure per l’uscita è già tracciato nell’articolo 50 del trattato di Lisbona.

Le parole di Francois Hollande, presidente francese: “Dobbiamo trarre certe conclusioni, rivolgere lo sguardo ai giovani, investire di più, armonizzare le politiche economiche e sociali. La posizione della Francia è chiara: il mondo ci guarda, non c’è tempo da perdere, l’Europa deve prendere le proprie responsabilità e ammettere che un paese vuole lasciare l’Unione: il voto britannico è chiaro”.

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