La Scozia vuole rimanere in Europa e farà di tutto per riuscirci. Nelle ultime ore il Parlamento di Edimburgo ha fatto sapere che potrebbe cercare tramite un voto dell’assemblea di bloccare la Brexit. Ad ipotizzarlo, la leader scozzese Nicola Sturgeon, senza precisare su quali basi legali questo potrebbe avvenire.
Sarebbe giusto, secondo la leader scozzese, concedere al Parlamento di Edimburgo “il diritto di esprimere il suo consenso” alla Brexit, che lei sostiene possa essere vincolante. Sturgeon ammette anche che il governo di Londra non la penserà alla stessa maniera.
La maggioranza degli scozzesi, secondo un sondaggio pubblicato dal Sunday Times, sarebbe favorevole all’indipendenza dal Regno Unito dopo il referendum sulla Brexit. Il 52% chiede di separarsi da Londra, contro il 48% che è contro questa ipotesi.
Secondo fonti del Consiglio Ue, martedì prossimo durante la riunione prevista, Cameron non chiederà l’attivazione dell’articolo 50 per il ritiro della Gran Bretagna dall’Europa. Senza la notifica formale Bruxelles non avvierà alcuna procedura di uscita. “È irrealistico pensare che il premier David Cameron notifichi il recesso della Gran Bretagna al prossimo vertice europeo”, rende noto una fonte del Consiglio Ue. “Sia chiaro a tutti – aggiunge – che non c’è alcun negoziato senza una notifica formale di avvio delle procedure previste dall’art.50 del Trattato di Lisbona”.
Intanto, sul sito del Westminster viene comunicato che sono state superate le 3 milioni di firme nella petizione per chiedere un altro referendum. Oltre ai promotori pro Ue, a reclamare una nuova votazione sono anche gli “expat”, i britannici residenti all’estero, che sostengono di non aver potuto votare poiché non hanno mai ricevuto il materiale postale per farlo.