L’Inghilterra ha scelto la Brexit. Nonostante i primi dati dessero il “Remain” in vantaggio, alla fine ha vinto il “no” all’Europa. Il premier Cameron, preso atto della sconfitta, ha annunciato le proprie dimissioni: “Entro ottobre una nuova leadership che guiderà i negoziati”.
La Brexit ha vinto ufficialmente con il 51,9% dei voti. Per il ‘Remain’ ha votato il 48,1% degli elettori britannici, una percentuale comunque consistente.
In alcune circoscrizioni provinciali del nord e centro dell’Inghilterra, il “leave” avrebbe una maggioranza schiacciante: 70-80% a 20-30%.
Intanto le Borse crollano, Piazza Affari apre in negativo con una buona metà dei titoli che non riesce a fare il prezzo. Gli indici Ftse Mib e Ftse All share segnano una perdita dell’11%. Mediolanum, Bper, Mps, Bpm e Banco popolare segnano perdite teoriche superiori al 20%. Giù anche Intesa che agli scambi normali cede il 19% a 1,8 euro. Telecom perde il 14%, male Generali e Fca. Tokyo dove l’indice Topix ha esteso le perdite all’8,1% . Giù anche la sterlina che perde oltre il 10% rispetto al dollaro. E va peggio in chiusura con Milano che cede il 12,5%, record storico negativo, peggiore al valore raggiunto l’11 settembre.
“Questa è la vittoria che significa un nuovo giorno dell’indipendenza per il nostro Paese. È l’alba di un Regno Unito indipendente”, ha detto il leader euroscettico dell’Ukip Nigel Farage. “È arrivato il momento di liberarci da Bruxelles”.
Nelle parole del presidente del Consiglio Ue Donald Tusk prevale lo sconforto: “Non nascondo che volevamo un risultato diverso. Sono pienamente cosciente di quanto grave e anche drammatico sia questo momento politicamente. Non c’è modo di prevedere tutte le conseguenze politiche”.
“Dobbiamo cambiarla per renderla più umana e più giusta. Ma l’Europa è la nostra casa, è il nostro futuro”. Così il premier Matteo Renzi, su Twitter. “La riflessione importante da fare è che le classi abbienti hanno votato per il ‘remain’ e le classi povere invece per il ‘leave'”, ha spiegato Romano Prodi.
E sull’esito del referendum è intervenuto anche il presidente Usa Barack Obama. “Il popolo britannico ha parlato” dichiara, auspicando che i negoziati che si apriranno tra Regno Unito e Unione europea “assicurino stabilità, sicurezza, prosperità per l’Europa, la Gran Bretagna, l’Irlanda del Nord e per tutto il mondo”.
ore 03.09: Dopo un decimo circa delle sezioni scrutinate il Leave è a 52,7%, Remain al 47,3%.
ore 02.46: La sterlina va giù, circa 4% in meno rispetto a tre ore fa.
ore 02.30: Nello spoglio “reale” è sempre in vantaggio il leave, l’uscita dall’Europa. In ogni caso sarà un testa a testa e comunque vada a finire il segnale politico sembra molto forte e potrebbe segnare un futuro incerto per l’Europa unita.
ore 01.58: I primi dati reali sono molto discordanti tra loro. Nelle zone nord dell’isola vince il leave, in Scozia il remain vince ma meno di quanto ci si attendesse. A Londra ha stravinto la vittoria del remain. Le iniziali previsioni di vittoria del remain (sebbene prudenti) sembrano adesso meno nette.
ore 01.39: Il dato dell’affluenza generale dovrebbe attestarsi intorno al 70%
ore 00.43: Arriva il dato reale di Gibilterra: remain al 95,9%, leave al 4,1%.
ore 23.32: Arriva anche il tweet di ringraziamento, da parte di Cameron, a coloro che hanno lavorato per una “Gran Bretagna più forte e sicura” che starà meglio in Europa.
ore 23.24: Arrivano dati quasi definitivi sull’affluenza: in alcuni centri ha votato quasi l’84% degli aventi diritto. Dopo le basse percentuali del voto italiano per le amministrative arriva un bel segnale di partecipazione popolare.
ore 23.14: La vittoria del remain sembra confermata dalle prime dichiarazioni, sebbene prudenti. Il primo ministro britannico ha parlato di una Gran Bretagna più sicura in Europa, lasciando capire che è certo della vittoria. Nigel Farage, uno dei leader del Leave, ha ammesso che “sembra che il remain abbia vinto”
ore 23.06: Secondo gli opinion poll di You Gov, trasmessi da Sky, il 52% degli inglesi sarebbe favorevole al “remain”.
ore 23.02: Anche la Borsa americana chiude fortemente positiva: il DJIA segna + 1,29%, il Nasdaq + 1,42%. Sterlina ai massimi. Dovrebbe essere anche questo un segnale di come si pensi alla vittoria del remain.
ore 23.00: Si sono chiusi i seggi per la votazione del referendum (in Inghilterra sono le 22). Lo spoglio comincerà subito, i risultati definitivi si conosceranno a notte fonda.
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Grande attesa in Gran Bretagna dove sono chiamati alle urne 46,5 milioni elettori chiamati a rispondere ‘Leave’ o ‘Remain’ al referendum sull’Ue. C’è preoccupazione non solo tra la popolazione anglosassone ma anche in tutta la Comunità Europea. Alle 23 la chiusura dei seggi e poi lo spoglio delle schede, che non sarà anticipato da exit poll.
Ma il segnale più chiaro, almeno il più indicativo, è arrivato dalla Borse europee: tutte hanno chiuso in positivo, Milano la migliore, segno che si scommette sulla permanenza della Gran Bretagna nell’Europa. Mentre i sondaggi fino a ieri parlavano di un testa a testa.
La campagna elettorale è stata funestata dall’omicidio della deputata Jo Cox e i toni negli scorsi mesi, ed in particolare negli ultimi giorni, sono stati sempre più duri e polemici tra chi vuole rimanere nell’Ue e chi vuole separarsi. Ieri il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker ha avvertito che, uscendo, ‘la Gran Bretagna è fuori, non ci saranno negoziati’. Un avvertimento, l’ultimo ma non il solo.
I due uomini simbolo di questo referendum sono: il premier David Cameron, ‘campione’ di Remain, e l’ex sindaco di Londra Boris Johnson, l’uomo bandiera dei Leave sui media e pretendente ombra alla poltrona di Downing Street.
Senza dimenticare chi ha perso la vita, la deputata Jo Cox, e ci si chiede, proprio oggi, che è il giorno verità: un referendum può valere una vita?