Ora è confermato: la Russia è stata esclusa dalle gare di Atletica delle prossime olimpiadi di Rio 2016, per non conformità alle direttive antidoping. L’annuncio è arrivato al termine del Summit olimpico in Svizzera.
Il Cio (il comitato olimpico internazionale), infatti, ha ribadito il proprio rispetto, approvazione e supporto alla decisione della Iaaf di confermare la sospensione della RUSAF (la federazione russa dell’atletica) dalle competizioni internazionali e dunque anche dai giochi Olimpici di Rio 2016.
Come rivelato dalle indiscrezioni nei giorni scorsi, le uniche eccezioni saranno fatte per singoli atleti che dimostreranno presso agenzie antidoping internazionali di essere “puliti” e di non aver aderito a quello che viene definito un vero e proprio sistema doping.
Ma lo stesso Cio ammette di avere “seri dubbi” sulla possibilità che da paesi non conformi alle normative possano provenire atleti “puliti”, ritenendo sia “in discussione il principio della presunzione di innocenza” (lo stesso vale anche per il Kenya, anch’esso a forte rischio).
Punizioni severe inoltre sono previste, inoltre, anche per medici e allenatori coinvolti e in futuro si discuteranno varie proposte di riforma e potenziamento delle misure antidoping a livello internazionale.
La Russia aveva già annunciato ricorso in appello presso il Tas di Losanna. La posizione del Cremlino, era chiara già prima dell’annuncio: “Così facendo si creerebbe un precedente e nessuno è interessato a creare un precedente del genere, la responsabilità dovrebbe essere individuale non collettiva”, ha affermato il portavoce Dmitri Peskov, all’agenzia Tass.