Traffico di droga di ogni genere , furti seriali ai danni di esercizi commerciali, privati e piccoli imprenditori e furti di quintali di olive e uva da tavola nelle campagne sono le accuse per le quali è scattata una vasta operazione da parte dei carabinieri di Bari che ha portato all’arresto di decine di persone a Bisceglie, in provincia di Barletta-Andria-Trani in Puglia.
Dell’organizzazione, che si avvaleva anche di armi da fuoco, fanno parte anche quattro donne, tra cui la convivente e due figlie del capo del sodalizio, specializzate nelle minacce e nelle intimidazioni, anche quando colte con le mani nel sacco in occasione di uno degli innumerevoli furti di frutti prima della raccolta.
I militari hanno recuperato importanti quantitativi di droga.
Nell’operazione sono stati impegnati una cinquantina di militari, supportati da unità cinofile ed anche da un elicottero, che hanno effettuato numerose perquisizioni in città e nelle campagne.
I militari, dopo alcune denunce di furto sporte a carico di ignoti, hanno accertato l’esistenza di un gruppo criminale specializzato tanto nell’approvvigionamento, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo hashish e marijuana, quanto nella commissione seriale di furti aggravati in danno di esercizi commerciali, privati cittadini e piccoli imprenditori.
All’interno dell’organizzazione spicca Vincenzo Di Liddo, detto “U Buc” alias “il buco”, elemento emergente nel panorama malavitoso biscegliese, risultato mente ispiratrice nell’organizzare le attività illecite e attualmente detenuto poiché colpito da provvedimento di cattura eseguito dai Carabinieri di Trani nel marzo scorso e nell’ambito dell’operazione “Gran Bazar”.
Importante il ruolo delle quattro donne arrestate, tra le quali spiccano la convivente del suddetto Di Liddo e le sue due figlie, le quali non si limitavano a partecipare alle condotte illecite, ma ponevano in essere in più occasioni atti diretti in modo non equivoco ad eludere le investigazioni, ad osteggiare pubblici ufficiali nell’esercizio delle proprie funzioni ovvero ad intimidire eventuali testimoni.
Gli arrestati, 6 in carcere e 4 agli arresti domiciliari, dovranno rispondere di spaccio e detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti, furto aggravato, porto e detenzione illecite di arma comune da sparo, con l’aggravante per uno di essi di aver commesso i fatti mentre era soggetto alla sorveglianza speciale di PS.