Quando mancano solo poche ore all’apertura delle urne, a Roma la tensione tra Roberto Giachetti e Virginia Raggi, i due candidati al ballottaggiom sale vertiginosamente. Pomo della discordia sarebbero alcuni incarichi professionali non dichiarati dalla grillina Raggi quando era già consigliere comunale.
Nel 2012 e nel 2013, infatti, la Raggi avrebbe ricevuto due incarichi di recupero crediti dalla Asl di Civitavecchia per un totale di 13mila euro. Ma, nel 2014 dichiarò di non avere rapporti di lavoro con altri enti pubblici. Inoltre, in base al regolamento del 2012 si sarebbe infatti dovuto guardare solo agli iscritti all’albo creato dalla Asl in cui la Raggi non figurava.
Immediata la dura reazione del suo contendente del Pd Roberto Giachetti: “Non ho mai utilizzato commenti contro la Raggi ma ora basta: ha mentito e commesso un reato e ci dicono onestà. Ora dovete spiegare che siete uguali a tutti gli altri. Non avete ancora dato la giunta. Non siete stati capaci di mettere insieme 5 nomi”.
Poi le accuse si spostano su Twitter: “Raggi dovresti chiarire. Questi sono reati, è il codice penale. Come minimo, sei bugiarda”. Secondo Alfonso Sabella, già magistrato, capo di gabinetto in pectore di Roberto Giachetti, riceverà “un avviso di garanzia“.
Ma la Raggi non ci sta e passa al contrattacco: “Ho chiarito tutto, è l’ultima goccia di fango. Avevo già detto tutto al Comune”. Il suo legale, Paolo Morricone, spiega: “Virginia Raggi, in ossequio alle disposizioni normative in tema di trasparenza ha provveduto correttamente a comunicare la percezione dei compensi da parte della Asl nella prima dichiarazione successiva alla percezione stessa. Nella dichiarazione del 2014 non è indicata alcuna percezione in quanto alla data di sottoscrizione della stessa dichiarazione non era stato percepito ancora alcun compenso”.