Dopo la drammatica giornata di giovedì dove sono stati centinaia gli incendi divampati in Sicilia ed in particolar modo nel Palermitano, adesso è il giorno della conta dei danni e dell’inizio delle indagini per capire, così come gridato da molte parti, se i roghi siano di origine dolosa.
Ma ad alimentare la polemica non ci sono solo le accuse verso i probabili ‘piromani’ ma anche quelle politiche verso chi doveva mettere in atto tra marzo e maggio un’attività di prevenzione e, come denunciano anche i dipendenti del Corpo Forestale, non è stata compiuta.
‘Viali parafuoco’ e pulizia del sottobosco rimangono belle parole e propositi al quale non si è dato seguito in una terra dove, ogni anno, sono innumerevoli gli incendi che divampano.
L’assessore regionale all’Ambiente, Maurizio Croce, si è premurato ad informare che “La campagna antincendio in Sicilia è partita ieri come prevede la legge, il periodo va dal 15 giugno al 15 ottobre. I gruppi antincendio del gruppo Forestale – aggiunge l’assessore – stanno operando in tutte le zone colpite dagli incendi”.
In Sicilia è piena emergenza e si è ancora impegnati a spegnere i focolai attivi. Fortunatamente le temperature questa mattina sono scese notevolmente rispetto a ieri. L’Anas comunica che è stato riaperto il tratto dell’A20 Palermo-Messina nella zona di Cefalù, tra gli svincoli di Buonfornello e Castelbuono, chiuso a causa delle fiamme che hanno lambito l’autostrada. L’arteria non è tuttavia completamente percorribile.
Ripristinati i collegamenti ferroviari Palermo-Termini Imerese e Messina-Sant’Agata. Inoltre, i servizi Palermo-Catania e Palermo-Agrigento vengono assicurati con l’effettuazione di tutte le corse programmate e senza limitazioni.
I vigili del fuoco hanno ufficializzato le cifre degli interventi effettuati della notte: sono stati 150 in tutta la Sicilia, 650 nelle ultime 48 ore.