I Cleveland Cavaliers battono i Golden State Warriors in gara 6 per 115-101 (31-11, 28-32, 21-28, 35-30) e forzano la serie delle finali Nba alla decisiva gara 7. Cleveland dunque ricuce lo svantaggio di 3-1 nella serie ed è a un passo da una storica rimonta (fatto finora mai accaduto nella storia del basket Nba in finale).
Monumentale la prova da leader di Lebron James, autore di una doppia doppia da 41 punti, 8 rimbalzi e 11 assist, coadiuvato da un Kyrie Irving da 22 punti (20 nel primo tempo) e da un Tristan Thompson da 15 punti e 16 rimbalzi. Non basta a Golden State (in una serata di basse percentuali) la prova da 30 punti di Curry (espulso per doppio tecnico dopo una gara condizionata dai falli) e i 25 di Klay Thompson
In avvio, Golden State paga la maggiore fisicità dei Cavaliers, spendendo 3 falli in difesa in un minuto e mezzo, ma allo stessi tempo Love commette 2 falli; la partita non decolla: il primo canestro dal campo arriva dopo soli 3 minuti ed è firmato Cleveland, che piazza l’8-0 di parziale in avvio approfittando degli errori avversari al tiro.
Il quintetto piccolo dei Warriors (con Green da centro) è in enorme sofferenza ed è solo Draymond Green a sbloccare il punteggio della propria squadra: l’attacco Golden State si sblocca, ma al tiro da tre e in transizione Cleveland è spietata e in un niente si porta a +22, mentre Curry soffre in difesa contro James (2 falli commessi). Nel primo quarto i campioni in carica tirano con percentuali ben sotto al 20% e sembrano già in ginocchio (11 punti: minimo stagionale in un singolo quarto).
Nel secondo quarto, la nota stonata per Cleveland è il cambio obbligato per Kevin Love, appena rientrato e già a 3 falli in 2 minuti di impiego. Steph Curry suona la carica segnando quattro triple e toccando la doppia cifra, ma altrettanto fa Kyrie Irving (20 punti all’intervallo). Tyronn Lue, però, ferma tutto sul -8: i Warriors stranno lentamente modificando il proprio gioco e trovando il canestro con continuità (9-0 di parziale firmato Curry e Green, nonostante un Iguodala in pessime condizioni fisiche).
Cleveland ottiene il terzo fallo di Curry (16 punti finora) e prova ad allungare nuovamente nel punteggio: Curry rimane in campo, la difesa Warriors si allenta, i Cavaliers (già 13 assist) volano di nuovo sul +16; Curry e Thompson non tremano in attacco, ma non basta per accorciare le distanze.
Al rientro dagli spogliatoi, le cose vanno di male in peggio per i Warriors: Curry commette i suo 4° fallo e mette nei guai la gestione della difesa di Steve Kerr. I Cavaliers rimangono in pieno controllo della gara, tornano sopra i 20 punti di vantaggio e già iniziano a giocare con il cronometro, con Irving che tocca quota 28 punti e Lebron che schiaccia al volo in contropiede.
Cleveland cala leggermente l’intenistà e Golden State ne approfitta per piazzare un 10-0 di parziale negli ultimi 3 minuti: i Cavaliers si sono bloccati improvvisamente, i Warriors a 12 minuti dalla fine sono sotto la doppia cifra di svantaggio.
I problemi per i Cavaliers proseguono anche nell’ultimo quarto, subendo la ritrovata aggressività difensiva dei Warriors, ma Curry eccede su Irving e commette il quinto fallo. Cleveland prova a scuotersi, ma Curry (28 punti) affonda il tiro da tre che riporta i Warriors a -8.
La reazione arriva da Lebron James, che segna 4 punti in fila e costringe Kerr a chiamare timeout: Thompson prova a ricucire le distanze, ma ancora James prima segna dalla media, poi piazza 2 assist al volo per Thompson e stoppa Curry in difesa. La gara svolta definitivamente: Curry perde la testa e prende il tecnico che vale l’espulsione a 4′ dal termine e anche Draymond Green viene clamato a stento dal proprio allenatore.
Lebron piazza la tripla della staffa e continua a segnare senza pietà (standing ovation per lui); a 3′ dal termine è già chiaro: si va a gara 7.
(Foto da Twitter: @Nbastats)