Spaccio, usura, estorsioni e riciclaggio a Taranto | Emesse 38 ordinanze di custodia cautelare

di Redazione

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Spaccio, usura, estorsioni e riciclaggio a Taranto | Emesse 38 ordinanze di custodia cautelare

| mercoledì 15 Giugno 2016 - 09:38

Maxi operazione contro la criminalità organizzata tarantina. La Guardia di Finanza ha eseguito trentotto ordinanze di custodia cautelare (tra carcere e domiciliari) a conclusione di una indagine coordinata dalla Dda di Lecce.

Stroncata una presunta organizzazione criminale dedita allo spaccio di droga, all’usura, alle estorsioni e al riciclaggio di denaro. Ad alcuni degli indagati è contestata l‘associazione mafiosa. Coinvolti anche esponenti della vecchia criminalità tarantina.

Il gruppo malavitoso di riferimento, che controllava il mercato ittico cittadino, è quello della famiglia Cesario. Le Fiamme Gialle hanno eseguito, su disposizione del gip di Lecce Michele Toriello, 38 ordinanze: 30 in carcere e 8 ai domiciliari.

I reati sarebbero stati commessi dal novembre del 2012. La presunta organizzazione, secondo l’accusa, era dedita al traffico di sostanze stupefacenti, all’usura, alle estorsioni, al porto e alla detenzione di armi, al contrabbando di sigarette.

I 6 non disdegnavamo  “il ricorso a condotte violente e minacciose al fine di realizzare profitti e vantaggi ingiusti ed allo scopo di acquisire il controllo diretto o indiretto di attività economiche, e la gestione di appalti e servizi pubblici, nonché procedendo al sistematico reimpiego dei proventi illeciti in attività economiche lecite, la cui titolarità giuridica appariva talora ricondotta a compiacenti prestanome”.

Di associazione mafiosa rispondono 29 indagati oltre al defunto boss Giuseppe Cesario. L’aggravante a Cosimo Bello, Carlo Mastrochicco, Cosimo Morrone, Egidio Guarino, Alberto Marangione, Gianni e Luciano Bello, Giuseppe Cesario (detto Pelè). Nell’ordinanza di custodia cautelare, ci sono altri elementi di spicco come Orlando D’Oronzo e Nicola De Vitis.

 

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