Prevenire del tutto gli attentati terroristici è forse impossibile, ma è certamente possibile limitare i rischi. Questo in sintesi il messaggio lanciato dall’Onu e rivolto alle autorità statunitensi. L’Alto Commissario Onu per i diritti umani Zeid Raad Al Hussein ha infatti esortato gli Stati Uniti ad adottare serie misure per il controllo delle armi.
L’organizzazione ha chiesto agli Usa di rispettare l’obbligo di proteggere i propri cittadini da “attacchi violenti spaventosamente banali ma prevenibili e che risultano direttamente collegati a un insufficiente controllo delle armi. È difficile trovare una giustificazione razionale alla facilità con la quale la gente si può procurare armi, fucili d’assalto inclusi”, ha affermato Zeid.
Questo vale ancor di più se ad acquistare le armi sono uomini “con precedenti criminali, di uso di droghe, di violenza domestica, malattia mentale o un contatto diretto con estremisti, del Paese o stranieri”. L’Alto commissario ha denunciato una “propaganda irresponsabile” secondo la quale le armi renderebbero “la società più sicura mentre tutte le prove indicano il contrario“.
“Quante altre uccisioni di massa di scolaresche, di colleghi, di fedeli afro-americani? – ha aggiunto -. Quante altre sparatorie contro musicisti di talento come Christina Grimmie o politici come Gabrielle Giffords, ci vorranno prima che gli Stati Uniti adottino un solido regolamento delle armi?”.
E sempre per l’Alto commissario risulta poi “particolarmente riprovevole nonché pericoloso” il fatto che la strage di Orlando “sia già usata per promuovere sentimenti omofobici o islamofobici“. Non sono infatti mancati sui social alcuni commenti piuttosto ambigui sull’orientamento sessuale delle vittime di Orlando.