Il 14 giugno 2016 si è chiuso formalmente il processo penale riguardante l’Operacion Puerto, lo scandalo doping che ha coinvolto lo sport professionistico a partire dal maggio 2006.
La sentenza del tribunale di Madrid è stata duplice: i giudici hanno infatti assolto dall’accusa di attentato alla salute pubblica il principale protagonista dell’inchiesta, il medico sportivo Eufemiano Fuentes, che dunque potrà tornare ad esercitare la professione medica assiem al preparatore sportivo Ignacio Labarta. Inoltre saranno riconsegnate le sacche di sangue incriminate nell’inchiesta sportiva.
Fuentes era già stato condannato in passato per altri capi d’accusa ed era già stato dimostrato che vari atleti avevano effettivamente ricevuto trattamenti dopanti (fattispecie che non costituiva reato penale in Spagna all’epoca dell’inchiesta).
Il tribunale ha deciso, dunque, di rilasciare le 211 sacche di sangue sequestrate 10 anni fa (adesso custodite nel laboratorio antidoping di Barcellona e per il quale si temeva la richiesta di distruzione), che tramite la Spagna saranno consegnate alle varie autorità antidoping di tutto il mondo per identificare i proprietari (comunque protetti dalla prescrizione sportiva).
Fino ad ora gli unici atleti condannati sono stati 5 ciclisti: i tedeschi Jan Ullrich e Jorg Jaksche, lo spagnolo Alejandro Valverde e gli italiani Ivan Basso e Michele Scarponi; ma dopo le nuove analisi, molti di nomi di spicco potrebbero essere coinvolti (pur senza sanzioni).