“La terra, maltrattata e sfruttata, in molte parti del mondo continua a darci i suoi frutti, continua ad offrirci il meglio di sé stessa; i volti affamati ci ricordano che abbiamo stravolto i suoi fini”. Queste le parole di Papa Francesco intervenuto al Pam, il Programma Alimentare Mondiale (PAM – WFP).
Il Santo Padre prosegue: “Un dono, che ha finalità universale, lo abbiamo reso un privilegio di pochi. Abbiamo fatto dei frutti della terra – dono per l’umanità – commodities di alcuni, generando in questo modo esclusione. La fame non è un dato naturale, né frutto di un destino cieco di fronte al quale non possiamo fare nulla.
“Se dimentichiamo il volto della miseria, iniziamo a parlare e a discutere su ‘la fame’, ‘l’alimentazione’, ‘la violenza’, lasciando da parte il soggetto concreto. Quando mancano i volti e le storie, le vite cominciano a diventare cifre, si burocratizza il dolore, ci occupa di pratiche, la compassione, invece, si mette in gioco per le persone”.
Il Papa al Pam ha denunciato il “paradossale fenomeno: mentre gli aiuti e i piani di sviluppo (particolarmente in zone di conflitto, ndr) sono ostacolati da intricate e incomprensibili decisioni politiche, da forvianti visioni ideologiche o da insormontabili barriere doganali, le armi no; non importa la loro provenienza, circolano con una spavalda e quasi assoluta libertà in tante parti del mondo”.
“Perciò urge de-burocratizzare tutto quanto impedisce che piani di aiuti umanitari realizzino gli obiettivi. Abbiamo bisogno di sognare, ci occorrono sognatori“, ha concluso il Papa dopo aver incoraggiato i membri del Pam ad andare avanti: “Non lasciatevi vincere dalla fatica, né permettete che le difficoltà vi facciano desistere. Credete in quello che fate e continuate a mettervi entusiasmo, che è il modo in cui il seme della generosità può germinare con forza”.