Il Pescara è di nuovo in Serie A: la vittoria nella finale playoff di Serie B certifica il ritorno in massima serie degli abruzzesi a 3 anni di distanza dall’ultima volta. Decisiva la difesa del vantaggio acquisito nella gara d’andata, resistendo agli assalti di un Trapani mai domo e “vendicando” l’eliminazione in finale dello scorso anno per mano del Bologna.
Festa grande per le strade del capoluogo abruzzese, radunato davanti a ben 4 maxischermi sparsi per la città (piazza Salotto, viale Pepe, porto turistico e l’Arca), per poi dare il via ai caroselli per tutte le vie del centro.
Festa anche per i 400 tifosi presenti al provinciale di Erice, al fianco dei propri beniamini, raggianti per la sesta promozione della storia del Pescara e applauditi anche da Serse Cosmi (tecnico del Trapani e ex dei delfini, consolato dallo stesso Oddo).
Gli abruzzesi sono stati il secondo migliore attacco del campionato (69 reti in stagione, di cui 30 segnati da Gianluca Lapadula), chiudendo la stagione regolare al quarto posto; l’attacco è stato il fattore di questa promozione anche nei playoff con dieci reti segnate in 4 partite.
Il Pescara non giocava la Serie A da 3 anni: allora il capolavoro promozione venne firmato da Zeman in panchina e da una serie di giovani, poi diventati “grandi” (su tutti Verratti, Insigne e Immobile). Oggi la promozione consacra Massimo Oddo da allenatore e il talento offensivo di Gianluca Lapadula (capocannoniere con 27 reti, autore di 30 reti complessive e ora conteso da molti club di Serie A e dalle nazionali di Italia e Perù).
Un applauso comunque al Trapani e al suo pubblico (in piedi a tributare l’applauso alla propria squadra): i granata il 22 febbraio scorso (dopo la sconfitta per 4-0 in casa della Virtus Entella) gli uomini di Cosmi hanno confezionato un’incredibile rimonta grazie a 16 risultati utili (12 vittorie) nelle ultime 16 giornate di stagione regolare (che sono valsi il terzo posto in campionato), striscia poi proseguita nei playoff, ma non è bastato.