Con due provvedimenti emessi dal Tribunale di Napoli, la Divisione Anticrimine della Questura partenopea ha sequestrato beni per 700 mila euro ai danni dell’imprenditore 66enne Ciro Bernardi.
Condannato a sei anni nel 2009 per associazione a delinquere di stampo mafioso volta alla produzione e al commercio di merce con marchi contraffatti e con segni distintivi falsi, Bernardi è ritenuto contiguo al clan camorristico denominato Alleanza di Secondigliano, sotto la guida di Edoardo Contini e dei fratelli Vincenzo, Pietro e Maria Licciardi.
Bernardi, imprenditore nel commercio all’ingrosso di capi di abbigliamento, è reputato dagli inquirenti il produttore organico all’organizzazione criminale. Gestiva capitali illeciti, l’importazione, la produzione e l’esportazione di merce contraffatta.
Sotto sigilli un appartamento di 6 vani a Melito di Napoli, due imprese attive nel settore del commercio al dettaglio di abbigliamento, una a Napoli e l’altra a Melito, 26 rapporti finanziari presso uffici postali e banche dislocati nel Napoletano.