L’economia italiana subirà un grosso rallentamento nei prossimi mesi. Ad affermarlo è l’Istat che nella sua consueta nota mensile dichiara che l’economia italiana avanza a ritmo moderato grazie soprattutto al consolidamento del contributo positivo della domanda interna alla crescita del Pil.
Non arrivano buone notizie neanche dall’inflazione che è destinata a restare negativa anche nei prossimi mesi. Infatti se i prezzi resteranno invariati e non ci saranno cambiamenti negli scenari internazionali l’inflazione dovrebbe rimanere appena negativa o vicino allo zero ancora nei mesi estivi con un possibile recupero a partire dall’autunno.
Nonostante questi dati allarmanti, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan si mostra fiducioso: “C’è un indebolimento delle aspettative ma attendiamo i dati definitivi. Continuo ad essere fiducioso. L’Italia – aggiunge Padoan -, va meglio di altri Paesi. La ripresa si rafforza e continuerà a farlo nei prossimi trimestri ed anni”.
Dai sindacati invece piovono critiche: “Occorre considerare che negli anni della crisi economica la spesa delle famiglie si è ridotta di 80 miliardi di euro, una cifra abnorme che richiederà anni e anni per tornare ai livelli di spesa pre-crisi. I timidi segnali di ripresa degli acquisti non possono apparire al momento rassicuranti né sono sufficienti ai fini di una ripresa consolidata dell’economia. Questo Paese per riprendersi, per essere competitivo e creare vera occupazione – spiegano i sindacati – deve scommettere fino in fondo sull’economia reale, che vuol dire fare investimenti pubblici e privati”.