Il 2 giugno del 1946 al referendum istituzionale il popolo italiano scelse la monarchia (54,3% dei voti) a discapito della monarchia (47,7%). Data epocale e ricca di significati quella che viene celebrata ogni anno così come la definisce il Capo dello Stato in un’intervista al ‘Corriere della Sera’.
“È la festa della libertà di scelta, è la festa che riunisce tutti gli italiani: il 2 giugno del 1946 l’introduzione dell’autentico suffragio universale fece compiere il salto di qualità all’Italia”, afferma il presidente della Repubblica. “Quei valori di libertà, giustizia, uguaglianza fra gli uomini e rispetto dei diritti di ognuno e dei popoli sono, ancora oggi, il fondamento della coesione della nostra società ed i pilastri su cui poggia la costruzione dell’Europa
“I miei incontri al Quirinale o in giro per il Paese hanno confermato una mia sensazione consolidata: l’Italia nel suo complesso – dichiara Mattarella – è molto migliore di come noi stessi a volte la dipingiamo”.
Mattarella si spinge oltre affrontando passato, presente e futuro dalle mille incognite: “Cornice repubblicana ed europea insieme sono l’ambito più efficace d’iniziativa dell’Italia contemporanea. A sfide globali occorrono risposte globali. Terrorismo, crisi finanziarie, migrazioni: nessun Paese è in grado di affrontarle da solo. L’Europa non deve ritrarsi dalle sue responsabilità”.
La ministra della Difesa Roberta Pinotti: “Sono le Forze armate e gli altri corpi dello Stato a fare festa alla Repubblica e non, come si è talvolta dato a intendere, la Repubblica che si esibisce, celebra e onora le Forze armate”.
In quest’ottica, due sono stati gli omaggi fatti a esponenti delle Forze armate: il primo è stato per i marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone; il secondo in memoria Silvio Mirarchi, il maresciallo capo dei carabinieri ucciso a Marsala (quest’ultimo ricordato da Angelino Alfano, ministro dell’interno come “Una lacrimache solca il viso della Repubblica nel giorno della sua festa”).
E oggi tradizionale cerimonia all’Altare della patria e parata ai Fori imperiali, in cui, per la prima volta, sfileranno anche 400 sindaci in testa al corteo, composto quest’anno da oltre 360 persone tra militari e civili.