“Abbiamo un grande cuore ma non possiamo accogliere tutti“. Sono le parole del ministro dell’Interno Angelino Alfano replicando, durante un’iniziativa a Ostia, le parole di monsignor Galantino, segretario della Cei che aveva definito “l’hotspot è una riedizione in brutta copia dei luoghi di trattenimento di persone”.

“Noi siamo campioni del mondo di umanità e di accoglienza, ma io ho il dovere di far rispettare le leggi” ha detto Alfano.

“Capisco le parole di monsignor Galantino che fa il vescovo, ma io faccio il ministro”, ha voluto precisare.

“Gli hot spot non sono centri chiusi di trattenimento ma centri dove avvengono la fotosegnalazione e lo smistamento tra profughi e irregolari – spiega Alfano -. Se il fotosegnalamento avvenisse in mare avremmo un’efficienza maggiore al momento dello sbarco. E’ un’ipotesi su cui si sta ragionando”.

Galantino aveva dichiarato che “non è pensabile l’utilizzo di navi destinate al soccorso per far stazionare nel Mediterraneo migliaia di persone in attesa di una non precisata destinazione. A meno che le si voglia riportare nei porti della Libia e dell’Egitto, condannandole a nuove forme di sfruttamento”.