Una foto li ritrae insieme, c’era convergenza di opinioni e stima reciproca, eppure adesso Donald Trump smentisce tutto e dichiara: “Non ho mai incontrato Salvini”.
Donald Trump e Matteo Salvini non si sono mai incontrati, non sono alleati né hanno nulla da spartire. Questo è quanto ha dichiarato lo stesso tycoon all’Hollywood Reporter nel corso di un’intervista condotta da Michael Wolff, il biografo di Rupert Murdoch. “Non ho voluto incontrarlo”, ha detto Trump al suo intervistatore e giura di “non averlo neppure conosciuto”.
Il candidato Repubblicano alla Casa Bianca rincara persino la dose negando ogni tipo di contatto con le politiche xenofobe della destra europea che tanto simili erano sembrate alle sue: “Non c’è un terreno comune da esplorare, nessuna alleanza al di là dell’Atlantico”.
È un duro colpo per il segretario della Lega Nord, che male ha digerito il “tradimento” di quello che lui considerava un alleato: “Questa cosa mi fa molto ridere. Ci sono almeno una dozzina di e-mail di preparazione di quell’incontro”.
Eppure Salvini non ha tutti i torti, la fotografia che li ritrae insieme alla convention elettorale dello scorso 25 aprile a Philadelphia è vera. E che dire allora dell’endorsement del magnate newyorkese pubblicato dal Wall street Journal: “Matteo, ti auguro di diventare il nuovo premier italiano”?
Secondo Michael Wolff, curatore dell’intervista a Trump, ci sono solo due soluzioni plausibili per la risoluzione del mistero: o Trump era completamente ignaro di chi avesse accanto durante la già citata convention di Philadelphia – dopotutto il candidato repubblicano è costantemente rincorso da fan e estimatori di ogni genere -, oppure si tratta di una mera operazione politica.
“Non ha alcun vantaggio nel valorizzare i legami con Le Pen o Salvini”, ha detto Wolff a La Repubblica. “La destra americana – spiega – non ha alcun interesse nei rapporti internazionali. Anche questi leader europei sono considerati come degli ‘stranieri’ dalla base elettorale di Trump, che rimane xenofoba e non ha alcun interesse nei rapporti internazionali del suo leader”.