Golden State è in finale! I Warriors hanno vinto in rimonta, ancora una volta, contro gli Oklahoma City Thunder per 96-88. Golden State (capace di rimontare sotto 1-3 nella serie e di 13 punti sia in gara 6 sia in gara 7) sfiderà i Cavaliers di Lebron per il titolo per il secondo anno consecutivo.
Le statistiche parlano di una Golden State che chiude con 16/33 al tiro da tre punti, con Stephen Curry che ha chiuso a 36 punti, 5 rimbalzi e 8 assist (7/12 da tre) e Klay Thompson a 21 punti (6/11 da tre); non basta a OKC l’ennesima tripla doppia sfiorata da Russell Westbrook (19 punti, 13 rimbalzi, 7 assist) ma soprattutto la prova monumentale di Kevin Durant (28 punti, 7 rimbalzi e quasi il 52% al tiro).
Una partita a lungo condotta dai Thunder (avanti a anche di 13 punti nel 2° quarto) grazie alla difesa, aiutata dalla enorme tensione dei campioni in carica e dalle giocate in difesa di Roberson.
Oklahoma City conduce di 6 punti all’intervallo, ma poi a metà terzo quarto arriva la spallata Warriors: il parziale piazzato dai padroni di casa è di 29-12, iniziato da un canestro di Livingston entrato dalla panchina e trascinato nella sua parte centrale da 4 triple (3 consecutive) di uno Stephen Curry a tratti immarcabile.
Il quarto periodo assume le fattezze del dramma sportivo: Oklahoma City rimonta dal -11 al -4, ma poi Curry inventa ancora (segnando una tripla assurda in stepback su Durant e due canestri dall’area), ma Westbrook e Durant rispondono colpo su colpo.
A 4′ dal termine i Warriors segnano due triple in fila (Thompson e Green) che valgono la doppia cifra in vantaggio; ma Durant non è d’accordo: tutto solo segna i canestri che riportano i Thunder a -4.
Poi, Curry, ancora lui, la chiude: 3/3 ai liberi (fallo di Ibaka), poi la tripla dopo il crossover. Tripudio alla Oracle Arena. Come Steph urlò a fine gara 5 e fine gara 6: i Warriors non vanno a casa, proprio non ne vogliono sapere.