Niklas Arndt ha vinto in volata a Torino la 21esima e ultima tappa del Giro d’Italia 2016, a seguito del declassamento di Nizzolo per scorrettezza su Modolo. Ma soprattutto: Vincenzo Nibali ha vinto la 99esima edizione della corsa rosa, precedendo in classifica generale Esteban Chaves e Alejandro Valverde. Per il siciliano è la seconda vittoria in carriera nella corsa rosa, la quarta in carriera in una garnde corsa a tappe.
L’ufficialità è arrivata con l’ingresso nel circuito finale di Torino a 60 km dall’arrivo, dove è scattata la neutralizzazione delle classifiche a tempi, maglia rosa compresa. I festeggiamenti erano già cominciati in avvio di tappa, l’ultima di questa edizione, una sorta di ultimo giorno di scuola per la carovana dopo le fatiche delle ultime tre settimane.
This is the podium of the Giro d’Italia 2016! / Ecco il podio del Giro d’Italia 2016! pic.twitter.com/usNWyuvcO5
— Giro d’Italia (@giroditalia) 29 maggio 2016
Bisogna riconoscere grande onore ai due corridori sul podio di questa edizione, probabilmente i più costanti della corsa rosa 2016: Chaves ha mostrato un talento da scalatore indiscutibile (soprattutto nella seconda settimana), in puro stile colombiano e avrà modo di dimostrare anche in futuro quanto vale nei grandi giri. Valverde, invece, ha corso un giro senza acuti ma anche senza grandi crisi, centrando il podio grazie alla costanza e diventando fra i pochi ad andare a podio in tutti e 3 i grandi giri.
Kruijswijk è per certi versi il vincitore morale di questa edizione: il suo tentativo di difendere il podio con una costola rotta nella giornata di ieri è stata eroica e ha dimostrato le grandi qualità dell’olandese; ovviamente fatale è stato l’errore nella discesa del Colle dell’Agnello, che ha permesso a Nibali e Chaves di rientrare in lotta per la maglia rosa, sperperando un margine di vantaggio di diversi minuti.
E poi c’è Vincenzo Nibali: un Giro iniziato totalmente fuori condizione, sia fisica che mentale, che per due settimane ha visto il siciliano incapace di reagire alle difficoltà e agli avversari. Poi le ultime due giornate sulle Alpi, la reazione d’orgoglio, il supporto di un encomiabile Scarponi, l’occasione che si presenta sul Colle dell’Agnello ed il trionfo, la dimostrazione che Nibali (in forma) era per distacco il corridore più forte presente in questa edizione.
Senza la caduta di Kruijswijk, quasi certamente Nibali non avrebbe vinto il Giro di quest’anno; ma nel ciclismo non contano i se o i ma, conta la strada. E la strada ha deciso così.
Since 2013 the @AstanaTeam won one Grand Tour each year. #Giro pic.twitter.com/Xv2q5cFO5m — Giro d’Italia (@giroditalia) 29 maggio 2016
(Foto da Twitter @Giroditalia)