Capolavoro Avellino, incubo Reggio Emilia. Non c’è altro modo per definire gara 4 al PaladelMauro, con gli irpini che umiliano una spenta Reggio Emilia per 97-54 (30-10, 16-13, 29-14, 22-17) e riportano la serie sul 2 pari prima della fase decisiva.
Se dopo le prime due gare, la serie poteva vedere come favorita Reggio Emilia, Avellino esce notevolmente rinvigorita nel morale e consapevole che il blackout reggiano può essere sempre dietro l’angolo; e fra 2 giorni si gioca gara 5 al PalaBigi.
La superiorità di Avellino è stata a dir poco imbarazzante, sia in attacco (percentuali che sfiorano il 60%, con un ottima varietà e 23 assist complessivi) sia in difesa (aggressiva sin dal palleggio avversario e capace di contenere l’attacco reggiano a mala pena sopra il 30% al tiro). D’altra parte, Reggio Emilia è stata surclassata a rimbalzo (42 contro 22), ma soprattutto ha perso fin da subito la bussola, sbagliando le scelte d’attacco e di difesa praticamente ad ogni azione.
Il nervosismo reggiano è stato tale che sul finire di terzo quarto Gentile e Veikalas hanno sfiorato anche los contro e l’arbitro Lamonica ha chiamato doppio fallo antisportivo. A 1′ dal termine, il massimo vantaggio della gara per gli irpini, +47; nel palazzetto è già partita la hola: Reggio e Menetti sono increduli.
Il finale è stato puro garage time, buono per consolidare le statistiche: da segnalare gli 10 punti (4/4 al tiro) e 6 assist in 16 minuti di Marques Green e i 19 punti e 7 rimbalzi in 19 minuti di Buva; tra le file reggiane, Amedeo della Valle unico in doppia cifra (10 punti). Il dato statistico più imbarazzante è la valutazione statistica: Avellino 125, Reggio Emilia 28.