“Palermo chiama e l’Italia risponde”: è questo il titolo delle cerimonie previste per commemorare oggi la strage di Capaci, nel giorno del suo 24° anniversario. Cinquantamila gli studenti che saranno coinvolti Palermo e otto le città italiane, oltre al capoluogo siciliano, che si mobiliteranno durante tutto l’arco della giornata (Milano, Firenze, Napoli, Roma, Pescara, Bari, Gattatico nell’Emilia e Barile in Basilicata).
Il “cuore” delle tantissime manifestazioni in programma è come al solito l’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo, dove sono presenti 800 studenti, le piazze della legalità collegate in video-conferenza, il presidente del Senato Pietro Grasso, il ministro della Giustizia Andrea Orlando, il ministro degli interni Angelino Alfano, quello dell’istruzione Stefania Giannini, il presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi, il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti e Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso.
Presente in aula bunker anche Giuseppe Antoci, il presidente del Parco dei Nebrodi scampato nei giorni scorsi ad un agguato mafioso, accolto al suo arrivo da un affettuoso abbraccio da parte della stessa Falcone e del governatore della Sicilia Rosario Crocetta. “Le tristi novità di questi giorni hanno avuto l’immediata reazione da parte delle istituzioni e della società – ha detto in proposito dell’agguato la Bindi – Ad Antoci esprimiamo la nostra solidarietà per capire e non fare mancare una reazione ancora più determinata”.
“Il 23 maggio è una data incancellabile per gli italiani – ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel messaggio inviato a Maria Falcone – La memoria delle strage di Capaci, a cui seguì la barbarie di via D’Amelio in una rapida quanto disumana sequela criminale – ha proseguito il Capo dello Stato – si è iscritta con tratti forti nella storia della Repubblica e fa parte del nostro stesso senso civico”. Ricordiamo che il fratello dell’attuale Presidente, l’ex presidente della Regione Siciliana Piersanti, venne brutalmente trucidato in un agguato mafioso il 6 gennaio 1980.
Ottimista si è mostrata Maria Falcone: “Dal mio osservatorio privilegiato, quello dei ragazzi e dei giovani, posso dire che tanto è cambiato dalla strage anche grazie agli insegnanti. Questa è una società diversa da quella di 24 anni fa”.
Questa mattina la figura di Falcone e delle altre vittime della strage (dove, assieme al giudice, morirono la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro) sono state ricordate anche dal teatro Massimo di Palermo, dove il coro “Arcobaleno” composto da studenti delle comunità immigrate ha intonato l’inno d’Italia, mentre il Teatro Biondo e diverse scuole hanno coinvolto la cittadinanza con una serie di iniziative sui temi della legalità.
Altro tradizionale appuntamento quello del pomeriggio: partiti dall’aula bunker e da via D’Amelio i due cortei si ritovano sotto l’Albero Falcone di via Notarbartolo, dove abitava il magistrato. Qui alle 17.58, ora esatta della strage, il momento solenne del Silenzio eseguito dalla Polizia di Stato. Verrà montato in seguito un palco dove si esibiranno diversi artisti: Lorenzo Fragola, Giò Sada & BSS, Roberto Lipari e Davide Shorty.
Alle 19 verrà celebrata una messa nella chiesa di San Domenico, dove riposano le spoglie di Giovanni Falcone e dove da ieri mille candele accese ricordano i nomi di tutte le vittime della mafia.
Altre iniziative si sono svolte anche nel resto della Sicilia, a Trapani, Partinico, Catania, Paternò, Capaci, Bagheria, Ficarazzi, Terrasini, Piana degli Albanesi, Misilmeri, Corleone, Terrasini, Trabia, Carini.
Il ricordo della strage, con l’avanzare dei tempi, è diventato anche “social”: gli hashtag della manifestazione saranno #23maggio e #PalermoChiamaItalia, mentre gli account Miur Social e Palermo Chiama Italia racconteranno tutti i momenti salienti della giornata con foto e video.