In realtà bastava chiedere ai genitori, loro una risposta l’avevano già. Solo che adesso arriva una conferma scientifica: una ricerca canadese ha stabilito che il pianto dei bambini manda il cervello “in tilt”, lo fa funzionare diversamente dal solito.
In un articolo pubblicato su “Plos One” gli studiosi spiegano che il pianto dei piccoli può alterare il modo in cui gli adulti, mamma e papà, pensano e agiscono. Per arrivare a questa conclusione sono stati effettuati test su un campione ristretto di 12 volontari, a cui è stato chiesto di svolgere alcuni compiti, come identificare dei colori di una parola stampata non preoccupandosi del significato, dopo aver sentito dei bambini ridere o piangere.
L’analisi a livello cerebrale è stata svolta con un’elettroencefalografia e i risultati hanno evidenziato che coloro che hanno ascoltato il pianto erano più lenti, prestavano meno attenzione e sperimentavano maggiormente un “conflitto” cognitivo nel cervello, rispetto a quelli che avevano ascoltato una risata. Da questo possono nascere però anche degli “anticorpi” per gestire situazioni difficili.