In un PaladelMauro rovente, Avellino entra nella serie vincendo gara 3 di semifinale scudetto contro Reggio Emilia per 89-75 (19-22, 22-15, 25-15, 23-23). I padroni di casa vincono la prima gara di semifinale della loro storia con una superba prova di squadra, con ben 27 assist e una prestazione sontuosa di Maarten Leunen, vero e proprio uomo squadra per giocate e visione tattica.
I padroni di casa chiudono nettamente avanti per rimbalzi catturati (38, di cui 12 firmati Leunen), mentre Reggio Emilia si segnala per percentuali più basse al tiro e troppe palle perse (ben 18). Ivan Buva è il miglior marcatore con 21 punti, James Nunnally ne segna 20.
In avvio, da segnalare l’ottimo impatto di Darius Lavrinovic (suoi 8 dei primi 12 punti reggiani), ma poi viene sostituito da Menetti perché già a due falli commessi. I ritmi sono altissimi e le squadre sbagliano molto (9 pari il conto delle palle perse all’intervallo).
Uscito di scena Lavrinovic, sono Cervi e Buva a catalizzare l’attenzione in area nel secondo quarto: l’ex reggiano chiuderà il primo tempo con 9 punti e 4 rimbalzi, Buva con 11 punti, ma soprattutto la loro presenza in area permette agli esterni di segnare con continuità ed il -5 si trasforma in un +4 irpino all’intervallo.
Nel terzo quarto si accende il duello Cervi – Lavrinovic: il primo segna con continuità, il lituano torna a imporsi a rimbalzo, mentre il divario fra le squadre rimane minimo. Nella seconda parte del quarto, però, gli irpini piazzano l’affondo: parziale di 9-0 firmato Nunnally e Buva, chiuso dalla tripla di Needham, ma poi Avellino inizia a giocare un basket champagne, con un Leunen in stato di grazia (assist no look e assist a tutto campo) e chiude il quarto avanti di 14 punti.
Nel quarto periodo, Reggio Emilia si affida ai propri veterani (pazzesco canestro di Kaukenas e 5 punti consecutivi di Gentile) e alla difesa a zona 3-2: Avellino aspetta e alla fine è sempre Leunen la chiave per sbloccare la difesa. La grande schiacciata di James Nunnally in testa a Silins e i canestri di Ragland (in una difesa reggiana ormai arresa) chiudono virtualmente la partita.