Venerdì “caldo” per la scuola italiana. Oggi è il giorno dello sciopero nazionale promosso dai tre sindacati confederali CGIL, CISL e UIL. La protesta durerà l’intera giornata e avrà tra i partecipanti sia i docenti sia il personale Ata (Assistenti tecnico-amministrativi).
Tra le manifestazioni in programma in molte regioni d’Italia, la più importante è quella che si tiene davanti alla sede del ministero dell’Istruzione, in viale Trastevere a Roma. A Milano, invece, il presidio è in piazza della Scala.
Al centro delle rivendicazioni, il mancato rinnovo del contratto collettivo, scaduto nel 2009, la riduzione del personale Ata, deciso dalla legge di stabilità 2015, e alcune norme della riforma della Buona Scuola, contenute nella legge 107 del 2015. Si pone particolare attenzione sulle modalità di valutazione dei docenti introdotte dalla riforma e sul principio della chiamata degli insegnanti da parte del dirigente scolastico. Oltre a ribadire il problema del precariato nella scuola, i sindacati richiedono il riconoscimento dei diritti dei docenti che hanno maturato i requisiti necessari all’assunzione a tempo indeterminato.
Inoltre, nella stessa giornata anche il personale delle università e gli enti di ricerca sarà in sciopero. Gli atenei universitari si oppongono al blocco del turnover della pubblica amministrazione e chiedono un cambiamento nel meccanismo di valutazione della ricerca scientifica, la stabilizzazione del precariato e maggiori investimenti nella ricerca.