La sfida “Epiical” all’Hiv è un progetto che prevede l’utilizzo delle cellule dei bambini per la messa a punto di nuovi farmaci capaci di combattere il virus, se non di rendere immuno il paziente. Per finanziare gli studi sono stati stanziati 8 milioni di euro per i prossimi cinque anni. La ricerca, inoltre, ha l’obiettivo di studiare le fasi della malattia e di trovare un modo per bloccarne l’andamento e, possibilmente, favorire la sua remissione.
Secondo quanto dichiarato dal direttore del Dipartimento universitario del Bambino Gesù Paolo Rossi, la terapia combinata antiretrovirale è stata una delle scoperte di maggior spessore perché ha permesso di contrastare l’infezione nei neonati quando la portatrice del virus è la madre.
In attesa del congresso Icar dal 6 all’8 giugno, è stato pubblicato un bollettino che spiega la situazione italiana sull’Hiv. Il documento attesta che coloro che sono affetti da questa malattia non ne sono consapevoli, anche perché il 37% degli italiani non si è mai sottoposto al test specifico. Mentre il 5% di chi ne è a conoscenza non lo comunica al partner, il 40% non mette al corrente i familiari e il 74% lo nasconde nell’ambito lavorativo.