L’estate si avvicina ed è tempo di tornare a barcamenarsi fra creme, abbronzanti e ombrelloni. La lunga disputa sugli effetti provocati dal sole sulla nostra pelle, però, si arricchisce di un nuovo studio proveniente dalla Svezia.
Secondo questo studio, pubblicato sulla rivista Journal of Internal Medicine e che ha coinvolto 30mila donne tra i 25 e i 64 anni, esporsi al “solleone” riduce il rischio di eventi cardiovascolari come ictus e infarto, consentendo di sopravvivere in media più a lungo, da o.6 fino a 2.1 anni in più.
Buone nuove anche per gli incalliti fumatori: lo studio ha infatti evidenziato che i raggi solari compensano gli effetti dannosi prodotti dalle sigarette, in correlazione con il rilascio di vitamina D da parte della pelle.
“Bisogna comportarsi seguendo le caratteristiche della nostra pelle – spiega Giampiero Girolomoni, presidente della Società italiana di Dermatologia – Gli individui di carnagione chiara devono prestare più attenzione rispetto a quelli di carnagione scura. Bisogna esporsi sempre con cautela”.
Il vademecum per gli appassionati del sole, comunque, resta sempre lo stesso: evitare le ore di massima irradiazione (tra le 11 e le 14), usare creme protettive adeguate (minimo 30, meglio ancora se 50), prestare la massima attenzione per i bambini, le cui ustioni solari costituiscono il principale fattore di rischio per il melanoma. Infine, preferenza per le magliette colorate, che costituiscono un buon filtro solare rispetto a quelle più scure.
Occhio a tutte queste preziose regole, quindi, e buona estate a tutti.