La 19enne Amina Ali Nkeki è stata ritrovata nella foresta da un gruppo di auto-vigilanza locale, traumatizzata ma in buone condizioni, e con un bambino che potrebbe essere suo figlio. Faceva parte delle 276 studentesse della scuola superiore di Chibok, nello Stato nord-orientale del Borno, presa d’assalto dal gruppo jihadista il 14 aprile 2014. Poche ore dopo il sequestro, decine di studentesse riuscirono a fuggire, ma di 219 non si seppe più nulla fino al mese scorso, quando un video mostrò le immagini di alcune di loro ancora in vita.
La ragazza sarebbe stata ritrovata da un gruppo di milizie civili in cerca di legna mentre vagava nella foresta di Sambisa. Con lei c’era un bambino di pochi mesi ed un uomo, arrestato, perché ritenuto il jihadista a cui Amina era stata concessa in sposa.
Dopo il ritrovamento, la giovane è stata riportata nel villaggio natale di Mbalala, vicino a Chibok, per riabbracciare la madre, ma non il padre, morto subito dopo il suo sequestro. Secondo il medico di famiglia, Amina ha raccontato alla madre che alcune delle sue compagne di sventura sono morte e che altre sono ancora nelle mani dei terroristi.