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Chi era Marco Pannella, tra i fondatori del Partito Radicale

Nato a Teramo sotto il segno del toro, Giacinto Marco Pannella si laurea in giurisprudenza a Urbino. Nel 1950 viene incaricato dalla Gioventù liberale di curare i rapporti con l’UGI (Unione Goliardica Italiana, associazione delle forze laiche studentesche). Due anni dopo ne diventa segretario nazionale. nel 1953 è eletto presidente dell’UNURI (Unione Nazionale Universitaria Rappresentativa Italiana).

Nel 1955 la sinistra liberale e in particolare il nucleo attorno a Il Mondo di Mario Pannunzio, esce dal P.L.I. in seguito alla svolta moderata impressa da Malagodi e dà vita al “Partito radicale dei liberali e democratici”. Marco Pannella è tra i fondatori insieme a Mario Pannunzio, Ernesto Rossi, Gaetano Salvemini, Eugenio Scalfari, Guido Calogero e Leo Valiani.

Tra il 1959 e il 1963, Pannella è vicecorrispondente da Parigi per Il Giorno.

Il 22 settembre del 1968 a Sofia, i radicali Marco Pannella, Marcello Baraghini, Antonio Azzolini e Silvana Leonardi distribuiscono clandestinamente per 48 ore volantini di condanna dell’invasione della Cecoslovacchia. La polizia bulgara li arresta per due giorni.

Nel dicembre del 1970 grazie alla Lega italiana per il divorzio fondata da Pannelal con Loris Fortuna viene approvata la legge sul divorzio. 

14 dicembre 1972: approvata la legge Marcora sul diritto all’obiezione di coscienza dopo marce antimilitaristiche e dichiarazioni di obiezione al servizio militare promosse dai radicali, l’arresto di Roberto Cicciomessere e il digiuno di Pannenna e di Gardin durato 39 giorni per porre la legge all’ordine del giorno in Parlamento.

Nel 1976 il Partito Radicale si candida alle elezioni mettendo come capolista solo donne. Marco Pannella risulta eletto insieme a Emma Bonino, Adele Faccio e Mauro Mellini.

Quando scoppia il caso Moro, l’evento traumatico della politica italiana. Fra garantisti e “linea dura” con i terroristi, Pannella sceglie la prima posizione, affiancato in questo dallo scrittore siciliano Leonardo Sciascia al quale, per le elezioni del 1979, Pannella personalmente offre la candidatura alla Camera e al Parlamento europeo. Lo scrittore accetta. I radicali ottengono il 3,4% e venti eletti nei due rami del Parlamento, mentre tre sono i seggi conquistati al Parlamento europeo. Sciascia e Pannella vengono eletti sia a Montecitorio che a Strasburgo.

Intanto, viene anche approvata la legge 194 sull’aborto, subito contrastata da varie organizzazioni di stampo cattolico che propongono addirittura un referendum abrogativo. Anche in questo caso, come per il divorzio, la lotta fra i due fronti è dura e spesso aspra ma, il 17 Maggio del 1981, il 67,9% degli italiani vota per il “No” all’abrogazione.

In quegli anni esplode un altro caso significativo che porterà, indirettamente, i radicali ala ribalta, ossia l’arresto del presentatore televisivo Enzo Tortora, vittima di uno scambio di persona. Una vicenda che vedrà i Radicali assai critici nei confronti dell’operato della magistratura, accusata di incompetenza e superficialità, e che porteranno Tortora a diventare eurodeputato radicale nel 1984.

Nel 1992 Pannella si presenta alle elezioni politiche con la “Lista Pannella”: ottiene l’1,2% dei voti e 7 deputati. In settembre, appoggia la manovra economica del governo di Giuliano Amato. Alle elezioni politiche del 1994 si schiera con il Polo di Silvio Berlusconi. Nel 1999 è stato rieletto parlamentare europeo, con la Lista Bonino.

La lunga carriera di Marco Pannella include una lista interminabile di incarichi. Già Presidente della XIII circoscrizione del Comune di Roma (Ostia), già consigliere comunale a Trieste, Catania, Napoli, Teramo, Roma e L’Aquila. Già consigliere regionale del Lazio e dell’Abruzzo è stato Deputato alla Camera del Parlamento italiano dal 1976 al 1992. E’ stato a lungo Parlamentare europeo; parte della Commissione per lo sviluppo e la cooperazione; della Commissione per gli affari esteri, i diritti dell’uomo, la sicurezza comune e la politica di difesa; della Delegazione per le relazioni con Israele; dell’Assemblea Parlamentare paritetica della convenzione fra gli Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico e l’Unione europea (ACP-UE).

Dopo numerosissime battaglie e scioperi della fame intrapresi, malato da tempo, Marco Pannella è morto all’età di 86 anni il 19 maggio 2016 a Roma.

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