Nel primo trimestre, i contratti a tempo indeterminato, secondo gli ultimi dati dell’Inps, hanno subito una forte flessione. Questo tipo di rapporti di lavoro sono scesi, tra gennaio e marzo di quest’anno, di 162mila, cioè del 33,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Un dato che è da ricondurre al notevole incremento delle assunzioni di questo tipo nel 2015, in corrispondenza con l’introduzione degli incentivi legati all’esonero contributivo triennale.
Il saldo tra assunzioni e cessazioni è comunque positivo di 51.087 unità.
Continuano, dunque, le assunzioni ma più lentamente. Nei primi tre mesi del 2016 sono stati stipulati 428.584 contratti a tempo indeterminato (comprese le trasformazioni) mentre le cessazioni, sempre di contratti a tempo indeterminato, sono state 377.497 con un saldo positivo di 51.087 unità. L’Inps rileva che il dato è peggiore del 77% rispetto al saldo positivo di 224.929 contratti stabili dei primi tre mesi 2015 e risente della riduzione degli incentivi sui contratti stabili. Il dato è peggiore anche del 2014 (+87.034 posti stabili nei primi tre mesi).
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