Terribile episodio ieri sera a Cesarò, sulla statale che porta a San Fratello, sui Nebrodi. Giuseppe Antoci, il presidente del Parco dei Nebrodi, già da tempo sottoposto a tutela per le serie minacce subite in seguito ai protocolli di legalità messi in atto per evitare la concessione di ampie zone di pascoli alla mafia, si è salvato da un agguato grazie alla macchina blindata.
Poco dopo le due Antoci stava ritornando da una manifestazione a Santo Stefano di Camastra, quando la sua auto è stata bloccata lungo i tornanti di montagna da alcune grosse pietre sistemate di proposito sulla carreggiata per fermare il corteo. Quando la macchina si è fermata il commando ha sparato sulla vettura.
L’auto, fortunatamente, era blindata. I poliziotti della macchina di scorta che seguiva Antoci hanno sparato al commando che è riuscito ugualmente a fuggire mentre la scorta ha portato al sicuro Antoci. Nel conflitto a fuoco nessuno è rimasto ferito. Le indagini sono condotte dalla polizia, con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Messina.
“Voglio continuare ad andare avanti, non mi fermeranno. È stata un’esperienza bruttissima e un momento molto delicato per tutti, sia per me che per i ragazzi della scorta che ringrazio così come tutta la polizia e il questore che si sono messi subito a disposizione”. ha detto Antoci.
Nel dicembre del 2014 all’allora neo presidente dell’Ente, era stata recapitata una lettera anonima con scritto: “Finirai scannato tu e Crocetta”. Era composta con un puzzle di lettere incollate su un foglio a righe. La spedizione era avvenuta a Catania, come dimostrava il bollo postale sopra il francobollo da 70 centesimi che porta la data 7 dicembre 2014.
Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta. “Stanotte con un vile attentato, all’uscita di Cesarò, hanno sparato contro le auto della polizia che scortavano il presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci. Sono tutti illesi grazie all’azione di coraggio dei poliziotti. L’episodio si lega alla battaglia che con il presidente Antoci stiamo facendo contro la mafia dei pascoli e all’azione di moralizzazione che stiamo portando avanti, che ha già portato a diversi arresti sul territorio. Occorre rafforzare le misure di sicurezza a favore di Antoci e intensificare l’azione di lotta contro la mafia dei Nebrodi, che pensa ancora di essere potente e immune. Dobbiamo liberare la provincia di Messina dalla mafia dei colletti bianchi e da quella che nei territori esercita un potere violento verso i cittadini. Questa mattina insieme al sindaco di Santo Stefano di Camastra sono già stato a trovare Antoci presso la sua abitazione”.