“La vanità, il potere, l’invidia, la gelosia, l’orgoglio, i soldi… cose che sporcano, che dividono e distruggono la Chiesa”. Questo il nuovo monito che Papa Francesco lancia alla Chiesa nell’omelia della messa celebrata alla domus di Santa Marta in Vaticano.
Si tratta di dichiarazioni che assumono ancor più rilievo perché arrivano un giorno dopo l’esortazione al clero a “bruciare sul rogo le ambizioni di carriera e di potere” pronunciata nell’intervento che ha aperto ieri l’assemblea generale della Cei.
Sugli apostoli di Cristo che discutono su chi sia il più grande di loro, il Papa osserva che “parlano un linguaggio da arrampicatori: erano tentati dalla mondanità, mentre nella strada indicata da Gesù la regola è il servizio“.
“Il più grande è quello che più è al servizio degli altri, non quello che si vanta e cerca il potere, i soldi, l’orgoglio. No, questi non sono i grandi”, aggiunge il Papa.
Papa Francesco osserva come “questa sia una storia che accade ogni giorno nella Chiesa, in ogni sua comunità” dove ci si chiede sempre con insistenza “chi è il più grande, chi comanda”.
Il Pontefice mette in guardia da “passioni per il potere, invidie, gelosie, che distruggono l’altro“, da “questa voglia mondana di essere con il potere, non di servire ma di essere servito” che “non risparmia i modi con cui arrivare, le chiacchiere, lo sporcare gli altri. L’invida e le gelosie fanno questa strada e distruggono”.
Il Papa sottolinea che “questo accade oggi in ogni istituzione della Chiesa: parrocchie, collegi, istituzioni, anche i vescovadi… tutti con la voglia dello spirito mondano di ricchezza, vanità, orgoglio – chiosa il Santo Padre – Nessuno di noi può dire ‘no, io sono una persona santa e pulita’. Tutti noi siamo tentati da queste cose, siamo tentati di distruggere l’altro per salire su. Questo spirito mondano, nemico di Dio, è una tentazione che divide e distrugge la Chiesa”.