Giornata internazionale contro omofobia, transfobia e bifobia, in tutto il mondo. Ed è il giorno dei dati diffusi e discussi. In un report stilato da Arcigay si fa presente che nell’ultimo anno, 104 gli episodi di omotransfobia avvenuti in Italia.
Il dato si basa sul monitoraggio delle fonti giornalistiche e riporta perciò solo avvenimenti segnalati sui mass media nell’ultimo anno.
Per il segretario di Arcigay, Gabriele Piazzoni: “Di omofobia e transfobia in Italia si muore ancora, lo testimoniano i due omicidi e i due suicidi che compaiono nel rapporto, assieme a tutti gli altri sommersi, invisibili. Non solo: le persone lgbt sono socialmente fragili, esposte a pericoli peculiari della loro condizione. Le persone omosessuali e transessuali sono bersagli privilegiati di rapine, pestaggi, stupri. Inoltre, gay e lesbiche quando non visibili diventano bersagli di ricatti ed estorsioni. E, come le persone trans, sono di frequente fatte oggetto di derisione, di insulti, di limitazioni alle libertà personali, di discriminazioni, di bullismo a scuola, di mobbing sul lavoro”.
“Nel nostro report – continua Piazzoni – ci sono omofobi appartenenti alla classe dirigente, politici, funzionari pubblici, commercianti, studenti, padri e madri di famiglia. Sono italiani o stranieri. E soprattutto sono giovani o vecchi. L’omofobia, insomma, non ha età, ruolo sociale, provenienza geografica, estrazione economica o culturale. È ovunque e colpisce le persone lgbt indistintamente, da sole, in coppia o in gruppo, nei luoghi affollati e in quelli isolati, di notte o in pieno sole” spiega ancora Piazzoni che fa presente come in Italia occorrano leggi. “La prima è quella contro l’omotransfobia, che da decenni chiediamo, in vigore in tantissimi Paesi d’Europa e del mondo e che giace immobile da oltre 300 giorni alla Commissione Giustizia del Senato. Ma servono anche azioni culturali e di welfare, per sgretolare il pregiudizio e sostenere le persone fatte bersaglio dei crimini e delle parole d’odio”.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in uno dei passaggi della sua dichiarazione in occasione della giornata mondiale contro l’omofobia e la transfobia, ha dichiarato che “Sslla capacità di respingere ogni forma di intolleranza si misura la maturità della nostra società. L’intolleranza affonda infatti le sue radici nel pregiudizio e deve essere contrastata attraverso l’informazione, la conoscenza, il dialogo, il rispetto”.
“È inaccettabile – ha concluso – che l’orientamento sessuale delle persone costituisca il pretesto per offese e aggressioni”.