L’Italia non manderà i propri soldati in Libia. La conferma arriva dalla Farnesina, alla vigilia del vertice che si terrà oggi a Vienna fra una delegazione americana guidata dal segretario di Stato Usa John Kerry e quella italiana presieduta dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.
“Troppo alti sono i rischi, troppo forte il pericolo che i reparti stranieri diventino bersagli di attacchi”, fanno sapere dalla Farnesina. L’impegno del nostro paese, nell’ottica di sostegno al governo guidato da Fayez Serray, resterà quindi su un piano strettamente diplomatico, in attesa di una maggiore stabilizzazione del fronte libico. Resta aperta, invece, la possibilità di invio di nuclei speciali per missioni segrete.
Questi i punti-cardine che saranno discussi oggi a Vienna: compattare il fronte pro Serray, ribadire il pieno sostegno al Governo di accordo nazionale, aprire al Generale Haftar, verificare le condizioni di una eventuale revoca parziale dell’embargo Onu sulle armi. Al summit partecipano i paesi del cosiddetto “formato di Roma”: i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, Organizzazioni internazionali e regionali, alcuni paesi europei oltre a Malta, Ciad, Niger e Sudan.