Il presidente di Aiop Sicilia, Barbara Cittadini, ha avanzato oggi la proposta di istituire una task force regionale congiunta per rendere omogeneo ed efficiente, in Sicilia, l’ulteriore processo di accreditamento istituzionale delle strutture sanitarie, che dovrà essere avviato in seguito all’implementazione del decreto assessoriale del 2 marzo scorso. La richiesta all’assessorato siciliano alla Salute è stata avanzata nel corso del workshop su “Accreditamento Istituzionale: metodologie e strumenti per la corretta applicazione dei requisiti, organizzato in collaborazione con Innogea. Al tavolo anche Marco Lampasona, responsabile di Innogea, e Salvatore Perriera, funzionario dell’assessorato alla Salute, che ha pienamente condiviso la proposta di Barbara Cittadini.
”La sanità siciliana – ha detto la Cittadini – si misura con un nuovo, ulteriore obiettivo di miglioramento continuo che, a nostro avviso, è una opportunità importante ed il comparto dell’ospedalità privata, così come avvenuto in passato, è pronto a raccoglierla per dare un contributo concreto all’ottimizzazione qualitativa dei livelli di assistenza e garantire ai siciliani una sanità sempre più efficiente. Riteniamo che questo percorso, che impone criteri nuovi, rappresenti una chance straordinaria per rendere ancora più efficiente il sistema. Nel confronto virtuoso e costruttivo, che ha sempre caratterizzato l’interlocuzione con l’assessorato, abbiamo chiesto direttive chiare e precise per rendere omogenea l’implementazione delle nuove disposizioni sul territorio regionale. L’esperienza, infatti, ha insegnato che normative così complesse necessitano di un’interpretazione chiara, di un sistema di regole condivise e di una formazione comune, per essere concretamente e correttamente realizzate. Viceversa, si rischia che i soggetti chiamati ad attuare le nuove procedure dell’accreditamento e i soggetti che istituzionalmente sono preposti a verificarne la correttezza abbiamo visioni ed interpretazioni diverse della medesima normativa, creando disfunzioni e disomogeneità nell’applicazione della stessa. Sarebbe, quindi, opportuno istituire una task force regionale comune, specificamente formata ed informata, che garantisca la necessaria omogeneità di implementazione delle regole sul territorio regionale. Solo in tal modo, infatti, si potrà garantire il rispetto delle procedure di qualità, sempre più complesse, da parte dei soggetti erogatori, ed il sistema potrà, realmente, operare nell’obiettivo comune che è la salute e l’interesse dei siciliani”.
“Siamo nel mezzo di una transazione – ha aggiunto il direttore generale di Innogea, Marco Lampasona – fino ad oggi abbiamo avuto un sistema sanitario che remunerava il numero di prestazioni e servizi erogati. Ora si va verso una valutazione che guarda allo stato di salute ed alla capacità di cura delle singole strutture. Con questo decreto, gli operatori del settore si confronteranno quindi con un approccio nuovo che si basa su una nuova missione del sistema sanitario, non più volto alla sola cura della malattia, ma alla tutela e promozione del benessere, inteso come valore fondante del diritto alla salute. I nuovi parametri di valutazione per l’ottenimento ed il mantenimento degli accreditamenti che oggi abbiamo esposto partono quindi da questo presupposto ed in tal senso vanno interpretati”.
Il workshop è stato l’occasione per illustrare i tempi dell’accreditamento nell’isola, che avranno vari step e dovranno concludersi nell’arco di due anni. La Innogea, con i suoi partner e i responsabili di divisione, ha illustrato ai responsabili delle case di cura le procedure da seguire per l’accreditamento. Il prossimo appuntamento è per il 19 maggio a Catania.