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La Camera approva, le Unioni Civili sono legge| Renzi entusiasta: “Impossibile tardare ancora”

Tutto come previsto alla Camera, le Unioni Civili sono legge. Dopo il voto di fiducia sul ddl Cirinnà (a favore 369 parlamentari, 193 i contrari, 2 gli astenuti), il voto finale ha fatto registrare 372 “sì”, 51 “no” e 99 astenuti.

A chi gli chiede se dopo questa votazione il rischio è quello di perdere il voto dei cattolici, il premier Matteo Renzi risponde: “Nessuno ha verificato ancora con i sondaggi, ma le cose giuste da fare vanno fatte. C’è il dissenso di una parte del mondo cattolico, è comprensibile, e mi prendo la mia parte di responsabilità”.

“La legge sulle unioni civili dovrà essere applicata da ogni sindaco, non è possibile una disobbedienza su questo”. Dello stesso avviso il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi che ha detto: “Quando sarà pubblicata la legge, si tratterà soltanto di applicarla e i primi cittadini dovranno farlo“.

“Non erano possibili ulteriori ritardi dopo anni di tentativi falliti – aveva scritto il premier Matteo Renzi su Facebook – In queste ore decisive tengo stretto nel mio cuore il pensiero e il ricordo di Alessia (attivista e politica fiorentina morta nel 2011). E questo mi basta. Perché le leggi sono fatte per le persone, non per le ideologie”.

Per il presidente del Consiglio oggi “è un giorno di festa per tanti. Per chi si sente finalmente riconosciuto. Per chi vede dopo anni che gli vengono restituiti diritti talmente civili da non aver bisogno di altri aggettivi. Per chi stanotte ha fatto fatica a prendere sonno, per chi da giorni ci scrive chiedendo dove festeggiare, per chi semplicemente non sta più nella pelle”.

“Le leggi – chiosa Renzi – sono fatte per chi ama, non per chi proclama. Scriviamo un’altra pagina importante dell’Italia che vogliamo. Lo facciamo con umiltà e coraggio. Ma lo facciamo adesso perché in Italia non è più possibile continuare a rinviare tutto”.

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Ad astenersi sono stati due deputati del gruppo Misto: si tratta di Vincenza Labriola e Rudi Franco Marguerettaz. Come avevano annunciato, hanno votato contro la fiducia due deputati di maggioranza: Alessandro Pagano di Ap e Mario Sberna di Ds-Cd.

Anche Ala ha votato la fiducia e ciò ha provocato la reazione del capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta che su Twitter ha scritto: “Renzi salga a Colle, spieghi a Mattarella i mutati assetti di maggioranza e poi chieda una nuova fiducia alle Camere”

Ma la polemica si era accesa subito dopo il commento dei vescovi della Conferenza Episcopale italiana, la Cei, che attraverso il segretario generale, monsignor Nunzio Galantino ha sottolineato come il metodo della fiducia non sia rispettoso di tutte le parti politiche e civili.

Ed oggi la replica del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, interpellato sul testo sulle unioni civili e sulle reazioni della Cei. “Ho rispetto per la Cei ma ritengo quella scelta necessaria e anche un po’ tardiva rispetto a ciò che si è sviluppato nel tempo nella società e a diritti che da troppo tempo chiedono un riconoscimento, e da ministro della Giustizia aggiungo che da anni la Corte di Strasburgo ci segnala che categorie di cittadini non hanno un riconoscimento per legge dei propri diritti”.

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Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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