Due cittadini di nazionalità afghana, accusati di terrorismo internazionale, sono stati arrestati a Bari dai carabinieri del Nucleo Investigativo e del Ros. Secondo le indagini coordinate dalla Dda di Bari, i fermati progettavano attentati in Italia e in Inghilterra. Il terzo fermo è avvenuto a Milano nei confronti del 24enne pakistano Zulfiqar Amjad, residente a Bari en accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Restano due i fuggitivi, entrambi afghani e accusati di terrorismo internazionale.
Secondo le indagini della Dda di Bari, i fermati farebbero parte di una associazione per delinquere con “finalità di terrorismo internazionale, in Italia e all’estero, realizzando anche in Italia (oltre che in Francia, in Belgio) un’associazione criminale, costituente articolazione o comunque una rete di sostegno logistico di una organizzazione eversiva sovranazionale di matrice confessionale, funzionalmente collegata all’organizzazione terroristica internazionale denominata Isis, all’emirato Islamico dell’Afghanistan e di Al Qaeda”.
Secondo l’accusa, i due avrebbero dato “sostegno a soggetti disponibili a compiere azioni suicide o azioni combattenti nell’ambito di paesi stranieri, ed in particolare in Iraq e Afghanistan con modalità di combattimento” nonostante “le peculiari e concrete situazioni fattuali facciano apparire certe ed inevitabili le gravi conseguenze in danno della vita e dell’incolumità fisica della popolazione civile, contribuendo a diffondere nella collettività paura e panico”.
Uno dei presunti terroristi fermati nel capoluogo pugliese, Hakim Nasiri, è stato fotografato insieme al sindaco di Bari, Antonio Decaro, durante la cosiddetta Marcia degli Scalzi del 10 settembre 2015. Si tratta della manifestazione che fu organizzata in tutta Italia e vi aderì anche la città di Bari. Nasiri è domiciliato al Centro accoglienza per richiedenti asilo con lo status di protezione sussidiaria riconosciuto il 5 maggio. In manette anche il 29enne Gulistan Ahmadzai, di Borgo Libertà a Cerignola (Foggia) con protezione umanitaria riconosciuta a settembre 2011.
Le indagini sono partite il 16 dicembre scorso quando i Carabinieri sono intervenuti presso l’Ipercoop di Santa Caterina a Bari per la segnalazione di 4 stranieri sospetti. Uno di loro stava facendo un video del centro commerciale con il cellulare. Telefono sequestrato e all’interno del quale gli investigatori hanno trovato un video dell’area interna dell’aeroporto di Bari-Palese. “Non avendo nessun valore turistico possono essere lette – secondo la Procura di Bari – come sopralluoghi da parte della cellula per compiere attentati”.
All’interno del cellulare si trovavano immagini di armi, di militanti talebani, file audio scaricati dal web con preghiere, proseliti e indottrinamenti di matrice islamica radicale, video con tributi ai parenti e amici detenuti nel campo di prigionia di Guantanamo sono solo alcuni dei documenti estrapolati dai telefoni dei cittadini afghani fermati a Bari per terrorismo internazionale. “La cellula terroristica – si legge nel provvedimento di fermo – diffondeva l’ideologia violenta della guerra santa e le tecniche di combattimento (manuali operativi, manuali di fabbricazione di esplosivi) mediante lo strumento di internet. Il cospicuo materiale informatico era in possesso dei prevenuti pronto per essere usato”.
Ecco poi un’immagine inquietante: una foto a colori che ripropone due immagini in notturna che accostano due luoghi simbolo rispettivamente della cultura islamica e di quella occidentale: la moschea Al-Masjid al-Haram a La Mecca e la Tour Eifell di Parigi. La prima con un contrasto cromatico di base blu, “colore che notoriamente – spiegano gli inquirenti baresi – indica il paradiso e la spiritualità”; la seconda di base viola, “che notoriamente indica morte e lutto”.
Tra le immagini trovate nei telefonini dei fermati ci sono foto e video di Bari, Roma e Londra. Compaiono anche il Circo Massimo e il Colosseo.
Terzo fermo a Milano nell’ambito dell’indagine della Dda di Bari sul terrorismo internazionale e sul favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. In manette il 24enne pakistano Zulfiqar Amjad, residente a Bari con lo status di protezione sussidiaria. L’uomo, bloccato a Milano nei pressi di Porta a Romana, è accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Restano due i fuggitivi, entrambi afghani e accusati di terrorismo internazionale.