Matteo Renzi ha aperto la direzione del Pd, oggi, ricordando Aldo Moro e Peppino Impastato. “È una giornata carica di significato il pensiero corre alla grande figura di Moro e della scorta ma il 9 maggio è doveroso richiamare altre donne e uomini: è l’anniversario della tragica uccisione di Peppino Impastato. Ma è anche il giorno di festa dell’Europa”.
“Un minuto dopo il referendum costituzionale – ha detto -, se andrà bene come io credo, si deve continuare il percorso delle riforme. Il 2017 avrà eventi internazionali ma contemporaneamente io aprirei la discussione al nostro interno anticipando di qualche mese il congresso. Si può andare a votare a congresso in tre mesi, in sei mesi, in un anno”.
“L’Europa continua a inseguire la strada della paura – ha detto Renzi -. Il Brennero è l’esempio più concreto, ahimè non l’unico. Quando hai scommesso su un’Europa che non abbia confini interni ma a fronte di questo non hai il coraggio di essere conseguente appena emerge un piccolo segnale di difficoltà o disagio, ti mostri poco credibile agli occhi della tua gente”.
“Non abbiamo nessun motivo per continuare una sfibrante discussione interna – ha detto Renzi – quando altri nostri compagni sono impegnati in prima fila della campagna delle amministrative. Non chiedo una moratoria delle polemiche. Ma si deve fare uno sforzo per non vergognarsi di ciò che abbiamo fatto in questi anni e di ciò che dobbiamo fare sul territorio. Non voglio sottacere i tanti problemi sul territorio: sono meno di quelli che i media raccontano, più di quelli che dovrebbero esserci”.
“Facciamo cinque mesi di mobilitazione straordinaria del Pd per vincere in quanti più comuni possibile e il referendum” con “la nostra forza interna se avremo il coraggio di non chiuderci nelle nostre diatribe interne. Dal giorno dopo, congresso – ha detto Renzi –. Nelle modalità che riterrete: a tesi o in altri modi, farlo durare tre mesi, sei mesi o un anno. Potrete scegliere l’arma con cui si gioca e ci potremo dire le cose in faccia: per me è fondamentale l’arma della franchezza”.
Il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi arrivando alla sede del Pd ha detto che “anche oggi siamo impegnati tutti insieme per lavorare per vincere il referendum e anche” le elezioni “in più città possibili”.