Pretendevano denaro dai titolari delle agenzie funebri e poi sbrigavano tutte le pratiche senza averne diritto. Con queste accuse venti persone sono state poste ai domiciliari, 168 invece gli indagati nell’ambito di un’inchiesta sui servizi funebri che vede coinvolto il personale addetto alle camere mortuarie dei principali ospedali di Cagliari.
Secondo l’accusa, i coinvolti ricevevano del denaro che talvolta veniva nascosto persino sotto i corpi dei pazienti deceduti. L’operazione “Caronte” ha visto impegnati 150 carabinieri di Cagliari. Le persone accusate indicavano le agenzie funebri alle quali le famiglie dovevano rivolgersi e arrivavano a chiudere le bare prima del tempo previsto dalla legge.
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