“Gossip, da chi e per chi?”. Ha esordito così Pino Maniaci, all’uscita dal palazzo della Procura dove è stato interrogato dal gip in seguito alle vicende dei giorni scorsi. Il direttore di Telejato s’è detto sereno davanti ai giornalisti che lo incalzavano con le domande e ha ribadito di essere stato equivocato.
“I miei avvocati hanno intenzione di querelare l’autore di questo filmato – ha detto il giornalista – forse Federico Fellini non avrebbe saputo fare di meglio. Se io ho sbagliato – ha continuato – devo chiedere scusa soprattutto alla mia famiglia e ai tanti ragazzi che non conoscono il linguaggio scurrile usato da Pino Maniaci, che i giornali hanno pubblicato”.
Le rassicurazioni: “Posso assicurare e garantire che sono sereno, perché la linea editoriale di TeleJato non ha mai fatto sconti a nessuno. Vogliono fermarmi. Telejato è aperta e continuiamo a trasmettere tutti i giorni. Le mie figlie sono qui sotto a registrare tutto e a documentare tutta la merda che mi è stata buttata addosso”, ha aggiunto Maniaci.
In pochissimo tempo la vicenda che ha investito Pino Maniaci è diventata, come prevedibile, virale, trasformando un presunto eroe dell’antimafia in un estorsore: “Sono stato costretto, consigliato dai miei avvocati, per rimanere sereno, ad abbandonare i telefoni e a non leggere niente. Se c’era estorsione mi arrestavano, la verità è che non c’è”.
“Qualcuno prima di parlare dovrebbe accendere il cervello, sentire e aspettare – ha dichiarato Maniaci ai giornalisti – Quando si parla a caldo come ha fatto il procuratore Teresi che dice che possiamo farne a meno dell’antimafia di Pino Maniaci, lui che è pubblico ministero, ha già emesso una sentenza. A lui dico: possiamo fare a meno anche dell’antimafia della Saguto?”.