Piergiorgio Morosini, membro del Consiglio Superiore della Magistratura ha rilasciato un’intervista pubblicata dal quotidiano “Il Foglio”, intitolata “Renzi va fermato“, nel quale, parlando del referendum sulla riforma costituzionale che vede la sua corrente (Magistratura democratica) schierata per il “no”, avrebbe detto: “Se passa la riforma costituzionale abbinata all’Italicum il partito di maggioranza potrà decidere da solo i membri della Consulta e del Csm di nomina parlamentare. Renzi farà come Ronald Reagan, una bella infornata autoritaria di giudici della Suprema Corte allineati con il pensiero repubblicano su diritti civili, economia… uno scenario preoccupante”.
Parole che hanno fatto divampare una polemica che lo stesso Morosini ha voluto chiudere dicendo dopo molte ore che: “Non ho mai rilasciato l’intervista alla cronista del “Foglio”. Si è trattato solo di un colloquio informale, presso la sede del Csm, in merito a un’inchiesta che la giornalista sta facendo su Magistratura democratica”. Nella stessa nota il magistrato sostiene che gli “sono state attribuite delle affermazioni che non ho mai fatto e dalle quali prendo con nettezza le distanze. Prima fra tutte quella che dà il titolo all’intervista: non ho mai detto ‘Renzi va fermato’“.
Ma adesso è il Ministro della Giustizia Andrea Orlando che vuole vederci chiaro e ha chiesto al vice presidente del Csm Giovanni Legnini “un incontro formale” sulla vicenda”. “Ho chiesto un chiarimento – ha detto il Guardasigilli – perché se alcune di quelle parole risultassero in qualche modo confermate sarebbero in aperto contrasto con lo spirito di leale collaborazione che fino a qui ha ispirato i rapporti tra Governo e Csm”.