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Bimba morta in sala operatoria a Villa Mafalda | Il Pm accusa: “Su di lei 3 ore di finta rianimazione”

Avrebbero inscenato una rianimazione di tre ore per coprire le proprie responsabilità sulla morte di una bambina di 10 anni. L’episodio risale al 10 marzo del 2014, quando la piccola Giovanna Fratello si trovava alla Clinica Villa Mafalda di Roma per un intervento chirurgico al timpano.

In sala operatoria l’anestesista, Pierfrancesco Dauri, principale indagato nell’inchiesta, dopo aver sedato ed intubato la vittima, sarebbe andato al bar per prendere un caffè. La sua assenza, a quanto sembra, si rivelò fatale, visto che Giovanna Fratello morì dopo poco per una crisi respiratoria.

A nulla servì l’intervento di un’altra anestesista, giunta in sala operatoria quando la bambina era già cadavere. La gravità dell’episodio, però, come riferisce il quotidiano La Repubblica, è stata acuita da una messinscena: sulla cartella clinica la morte venne indicata ben tre ore dopo rispetto a quella reale, 180 minuti che servirono a medici e anestesisti per cancellare le prove.

Alla bimba, già cadavere, fu addirittura praticata un’infusione di liquidi per provocare l’espulsione, per via urinaria, di farmaci, ritenuti erroneamente responsabili del decesso.

L’inchiesta, portata avanti dal pm Mario Ardigò, porta alla luce l’ennesimo caso di malasanità, aggravato, purtroppo, anche da bugie e da orrore.

Michele Sardo

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Michele Sardo
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