Il 4 maggio di 67 anni fa l’aereo che trasportava i campioni del Grande Torino si schiantò sulla Basilica di Superga. Come ogni anno il mondo granata (e non solo) commemora le vittime di quella strage, tra le formazioni più forti della storia del calcio italiano e mondiale.
Presentti alle commemorazioni nella basilica della città piemontese il club (con tutta la dirigenza e i giocatori) e tutte le istituzioni del mondo del calcio. Una commeorazione particolare, la prima dopo l’inizio della ricostruzione del Filadelfia e la commemorazione dello stadio cittadino a quelli che per il tifo granata e per il mondo intero sono degli “eroi leggendari”.
Il Torino ha pubblicato sul sito ufficiale un articolo in memoria delle vittime, con in fondo una citazione di Indro Montanelli:
“4 maggio 1949 alle ore 17,05: il trimotore I-Elce di ritorno da Lisbona si schiantò contro la Basilica di Superga.
Nell’incidente persero la vita i giocatori:
Valerio Bacigalupo,
Aldo Ballarin,
Dino Ballarin,
Emile Bongiorni,
Eusebio Castigliano,
Rubens Fadini,
Guglielmo Gabetto,
Ruggero Grava,
Giuseppe Grezar,
Ezio Loik,
Virgilio Maroso,
Danilo Martelli,
Valentino Mazzola,
Romeo Menti,
Piero Operto,
Franco Ossola,
Mario Rigamonti,
Giulio Schubert.
Gli allenatori Egri Erbstein, Leslie Lievesley
Il massaggiatore Ottavio Cortina
I dirigenti Arnaldo Agnisetta, Andrea Bonaiuti ed Ippolito Civalleri.
Morirono inoltre tre dei migliori giornalisti sportivi italiani: Renato Casalbore (fondatore di Tuttosport), Renato Tosatti (Gazzetta del Popolo) e Luigi Cavallero (La Stampa) ed i membri dell’equipaggio Pierluigi Meroni, Celeste D’Inca, Celeste Biancardi e Antonio Pangrazi.
“Gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi in essi crede.
E così i ragazzi crederanno che il Torino non è morto:
è soltanto in trasferta.”
INDRO MONTANELLI