Crollano i titoli bancari a Piazza Affari. Tutta colpa della decisione di Borsa italiana che non ha approvato la quotazione della Banca Popolare di Vicenza. “Non sussistono i presupposti per garantire il regolare funzionamento del mercato – si legge in una nota di Borsa italiana stessa -. Pertanto il provvedimento di ammissione delle azioni della banca del 20 aprile 2016 è da considerarsi decaduto”.
I titoli Mps, Unicredit e Bpm, sono stati sospesi dalla contrattazioni. In netto calo anche Carige, Ubi, Banco Popolare, Intesa Sanpaolo, Bper, Mediobanca e Credem. In ribasso anche l’indice Ftse Mib.
Con il fallimento dell’Ipo della Popolare di Vicenza, il fondo Atlante arriverà a detenere il 99,33% dell’istituto di credito. Già nel comunicato che la società aveva diffuso lo scorso 30 aprile vi era scritto che “qualora Borsa Italiana non avesse emesso il provvedimento di inizio negoziazioni le adesioni presentate nell’ambito dell’offerta sarebbero venute meno e il fondo Atlante avrebbe sottoscritto 15 miliardi di azioni al prezzo di offerta di 0,1 euro per azione, per un controvalore complessivo di 1,5 miliardi (pari al 100% del controvalore dell’offerta globale).