Un’autobomba è esplosa davanti ad una stazione di polizia nella città turca di Gaziantep, nella regione della Anatolia Sud-orientale. Lo ha annunciato il governatore della provincia di Gaziantep.
L’esplosione (udita in tutta la città) ha portato all’uccisione di un agente di polizia e al ferimento di altre 13 persone, nove dei quali agenti di polizia. L’esplosivo era nascosto in un auto parcheggiata di fronte la stazione e dopo la deflagrazione si sarebbero uditi colpi di arma di fuoco.
Il Sud-est della Turchia, oltre ad essere al confine con la Siria, è terreno di scontro con la nutrita minoranza curda. L’attentato replica quello di pochi giorni fa nella città di Bursa, che aveva portato alla morte dell’attentatore e il ferimento di 13 persone, mentre tre soldati turchi sarebbe morti in un attacco missilistico a Nusyabin.
Le tensioni però sono fortissime anche a Istanbul: in piazza Taksim (la stessa in cui morirono 34 attivisti l’1 maggio del 1977), infatti, la polizia ha usato lacrimogeni e cannoni ad acqua per respingere un gruppo di circa 200 manifestanti contro il governo, molti dei quali arrestati per aver violato il divieto di cortei per il primo maggio in tale piazza (in vigore dal 2013).