Rio 2016, Federica patrimonio nazionale | In Brasile si chiude il cerchio aperto a Pechino

di Denise Marfia

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Rio 2016, Federica patrimonio nazionale | In Brasile si chiude il cerchio aperto a Pechino

| mercoledì 27 Aprile 2016 - 15:39

A Rio 2016 per Federica Pellegrini si chiude il cerchio. Un’avventura cominciata a 16 anni, quel 17 agosto 2004 ad Atene, quando la ragazzina vinse a sorpresa l’argento olimpico nei 200 sl e che il 5 agosto si chiuderà con la campionessa che porterà il tricolore il giorno dell’inaugurazione dei Giochi.

Nel 2011, la prima delle tante medaglie internazionali conquistate negli anni successivi: l’oro alle Olimpiadi di Pechino 2008 e ai Mondiali a Roma nel 2009 e Shanghai 2011.

Ancora oggi detiene il record del mondo dei 200 stile libero. Federica Pellegrini, portabandiera italiana ai Giochi di Rio 2016, è il degno riconoscimento ad un’atleta che ha fatto avvicinare al mondo del nuoto diversi bambini e ragazzine. Proprio il 5 agosto, giorno dell’inaugurazione dei Giochi olimpici, compirà 28 anni e tenterà in Brasile di suggellare con una medaglia una carriera incredibile.

Ma quando nasce il fenomeno Pellegrini? Nel 2004  lascia il Veneto per trasferirsi alla Dds di Milano sotto la guida del tecnico Max Di Mito, avventura che dura due anni: la Pellegrini torna in Veneto nel 2006 e precisamente va ad allenarsi al centro federale di Verona. È qui che la ragazzina diventa ancora più forte, grazie agli insegnamenti dell’allora ct della nazionale Alberto Castagnetti. Nel 2009 un avvenimento che sconvolge la Pellegrini ma che la rende più forte: muore a soli 66 anni il suo amato tecnico Castagnetti. Federica attraversa un periodo travagliato e prima si affida a Stefano Morini, storico vice di Castagnetti, e poi al francese Philippe Lucas, ex tecnico della storica rivale Laure Manaudou. Sotto la sua guida giunsero due medaglie d’oro al mondiale di Shanghai 2011.

L’11 agosto, pochi giorni dopo la fine dei Mondiali, la Pellegrini cambiò nuovamente coach e si unì a Federico Bonifacenti, già suo vice allenatore durante il periodo trascorso con Castagnetti. Poco prima dei Giochi di Londra 2012, però, nuova rottura e l’azzurra decise di affidarsi a Claudio Rossetto. Alle Olimpiadi una vera delusione: mancò il podio sia nei 400 che nei 200 stile libero, dove difendeva l’oro di Pechino.

Tornò nuovamente ad allenarsi con Philippe Lucas, appoggiato dal giovane Matteo Giunta che nel 2014 diventò il suo tecnico. Al Mondiale di Barcellona 2013 un nuovo e questa volta inaspettato successo: argento nei 200 stile libero. E adesso è tutto pronto per l’ultima Olimpiade dove gareggerà nei 200 sl.

Due medaglie olimpiche, nove mondiali ed undici europee, oltre a quelle conquistate in vasca corta; primato italiano nei 100-200-400 stile libero; oltre 50 medaglie d’oro individuali vinte nelle competizioni nazionali: sono questi i numeri della ragazzina terribile divenuta icona nazionale.

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