La ricetta per superare la “logica compromissoria” della Commissione Ue potrebbe essere, per il presidente della Bundesbank Jens Weidmann, l’introduzione di un’autorità fiscale europea che abbia la responsabilità di controllare che i bilanci degli Stati siano rispettosi delle regole.
In un discorso tenuto all’ambasciata tedesca a Roma, Weidmann dichiara che in reazione alla crisi, le regole di bilancio sono state “adeguate e sono state rese più complicate dando alla Commissione un maggior grado di libertà nello svolgimento delle attività di controllo”.
“La Commissione si trova in una situazione di conflittualità degli obiettivi: da un lato deve agire come garante dei Trattati e controllare l’applicazione delle regole – continua il presidente della Bundesbank – Dall’altro… è una istituzione politica chiamata a mediare tra gli interessi più diversi“, si legge nel testo del discorso.
“Il risultato è che la Commissione tende continuamente a scendere a compromessi a danno del rispetto del bilancio, ad esempio prorogando di volta in volta la scadenza dei periodi di adeguamento per gli Stati in situazione di deficit”, dice Weidmann. La soluzione sarebbe dunque una autorità fiscale europea.
E sulle polemiche intercorse tra il premier italiano Matteo Renzi e la Commissione Ue sulla definizione delle politiche fiscali, Weidmann conclude: “In un’unione fiscale questo cambierebbe. Uno Stato membro dovrà adempiere alle richieste di una autorità fiscale europea”.