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Come spiego a mia figlia che non posso più portarla allo stadio?

Come spiego a mia figlia che non posso più portarla allo stadio? Come si comunica ad un bimbo di soli 4 anni che un prefetto vieta lo stadio ai tifosi per problemi di ordine pubblico? Come si spiega a chi è puro nell’animo che un posto dove si va per divertirsi può diventare teatro di scontri e violenza? Ma soprattutto come si può far credere ad un bambino che lo sport ‘insegna’ valori sani e che negli stadi non c’è violenza?

È inutile parlare di stadi senza barriere, di gemellaggi tra gli ultras, quando già gli stessi tifosi della medesima squadra sono violenti nei confronti della propria società. Tifare è bello, è gioia e lo si fa nel bene e nel male… anzi è soprattutto in questi ultimi momenti che si sostiene maggiormente la squadra. E allora come si spiega ad un bambino che le brutte scene viste in tv in occasione di Palermo – Lazio non le vedrà più, che lo stadio è un posto sicuro e che stando accanto a mamma e papà non accadrà nulla?

Portare i bambini allo stadio può rivelarsi un’esperienza bellissima ed unica, soprattutto se a chiederlo sono proprio loro: “Mi porti allo stadio?”. Magari da genitore non ci credi e nei giorni seguenti vuoi conferma: “Ma davvero vuoi andarci?”. “Sì” è la risposta della piccola e così il genitore (io, nel caso specifico) immagina di trascorrere un tranquillo pomeriggio, un significativo momento e condividere la passione calcistica. E allora scegli una partita di fine stagione, una di quelle che puoi vedere di pomeriggio, usufruendo di un clima mite e decidi di portarla a vedere Palermo – Sampdoria. E proprio per rendere ancora più bello quel momento vuoi andare a comprare i biglietti insieme a lei che ti chiede: “Ci portiamo anche la bandiera? E me lo compri il cappellino?”.

Sei felice perché si realizza un piccolo sogno di tuo figlio e magari anche il tuo ma a un certo punto vieni a sapere che il prefetto di Palermo firma un decreto con il quale vieta lo stadio a tutti tranne che agli abbonati per paura di scontri con gli ultras della Sampdoria. C’è da chiedersi perché il prefetto non vieti lo stadio solo ai blucerchiati se la paura è relativa a possibili contatti tra le due tifoserie. Ma sorge il sospetto che dietro questo divieto ci siano i tafferugli e i lanci di lacrimogeni in Palermo – Lazio. Una decisione, quella del prefetto, non comune.

E adesso cosa fai, cosa dici; menti dicendo magari che non hai trovato i biglietti? Oppure spieghi alla piccola che in questa società anche le cose più belle possono trasformasi in negative e spesso siamo proprio noi che demoliamo quanto di bello e sano abbiamo attorno?

Tornando a casa le dirò la verità: i tifosi del Palermo sono stati puniti perchè non si sono comportati bene, una sera di follia, anche se la risposta già la conosco: “Ma io non ho fatto nulla”.

Denise Marfia

Il giornalismo è passione rimasta intatta dopo oltre 16 anni di lavoro. 'Nata' giornalisticamente in TV, ho collaborato con diversi quotidiani e radio. Ho curato uffici stampa della pubblica amministrazione e di enti. Lavoro presso l'Istituto Superiore di Giornalismo. Settore di competenza: cronaca nera, politica e sportiva.

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