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Reggio Calabria, errori in ospedale: arresti | Il ministro Lorenzin: “Fatti scandalosi”

Nei reparti di Ostetricia e Ginecologia, di Neonatologia e di Anestesia degli “Ospedali riuniti” di Reggio Calabria vi sarebbe stato un sistema di copertura illecito, messo in atto in occasione di errori commessi in interventi su singole gestanti o pazienti, per evitare guai giudiziari. Per questo la Guardia di Finanza, a seguito di un’inchiesta della Procura di Reggio Calabria, ha arrestato e posto ai domiciliari quattro medici e posti ai domiciliari e altri 6 e un’ostetrica sono stati sospesi dalla professione.

I presunti episodi di malasanità riguardano la morte di due neonati e le lesioni irreversibili riportate da un altro bimbo, dichiarato invalido al 100 per cento. L’inchiesta ha riguardato anche traumi e crisi epilettiche di una partoriente, il presunto procurato aborto di una donna non consenziente e le lacerazioni di parti intime e connotative di altre.

Alcuni degli indagati non sono più in servizio al Presidio ospedaliero “Bianchi-Melacrino-Morelli” (gli “Ospedali Riuniti”).

Le accuse sono, a vario titolo, di falso ideologico e materiale, soppressione, distruzione e occultamento di atti veri e interruzione della gravidanza senza consenso della donna. Il presunto sistema di copertura degli errori, secondo l’accusa, sarebbe stato condiviso dall’intero apparato sanitario.

Per il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, si tratta di “una situazione veramente scandalosa”, e appare “strano che le denunce siano pervenute dai pazienti e non dalla direzione sanitaria. In Calabria, ha sottolineato il ministro, “c’è molto lavoro da fare, e da fare in modo molto veloce”.

Angelica Serrai

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Angelica Serrai
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